Astana, 17 settembre 2025 – Si è svolta ad Astana, in Kazakistan, la cerimonia di apertura dell’VIII Congresso dei Leader delle Religioni Mondiali e Tradizionali, dedicato al tema «Dialogo tra le Religioni: Sinergia per il futuro». Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill si è rivolto ai partecipanti.
Vostra Eccellenza, caro Kassym-Jomart Kemelevich! Illustri partecipanti al Congresso!
Oggi, eminenti leader religiosi, rappresentanti di organizzazioni internazionali, diplomatici e persone di buona volontà si sono nuovamente riuniti nell’ospitale suolo del Kazakistan. Ricordo con affetto la mia visita in Kazakistan nel 2012 e la mia partecipazione al IV Congresso dei Leader delle Religioni Mondiali e Tradizionali, la meravigliosa atmosfera di quel forum e le interazioni tra i partecipanti. L’incontro odierno prosegue questa tradizione, ma è chiaro che il livello e l’autorevolezza di questa piattaforma internazionale sono cresciuti. Gli eventi e le conferenze collaterali, il forum dei giovani, le iniziative culturali e i documenti concettuali si sono distinti per professionalità, contenuti preziosi e pertinenza. Desidero esprimere la mia gratitudine personale a Voi, signor Presidente, e al Governo del Kazakistan, che ha istituito meccanismi permanenti per il dialogo interreligioso, lo scambio di opinioni e la costruzione della pace.
Nel 2012, nel mio discorso al Congresso, ho affermato che i tentativi di costruire l’esistenza umana senza Dio e la religione non porteranno nulla di buono. Ricordo di aver discusso di questo argomento con Kassym-Jomart Kemelevich qualche tempo dopo, quando ci siamo incontrati nel 2014 alla Lavra della Trinità di San Sergio. Sono stato gratificato dal fatto che le mie parole siano state ascoltate attentamente e, soprattutto, prese in considerazione nei successivi lavori dei Congressi dei Leader delle Religioni Mondiali e Tradizionali.
L’attuale situazione internazionale dimostra ancora una volta che un mondo che nega Dio è un mondo senza futuro. Conflitti sanguinosi, gravi problemi economici e ambientali, terrorismo, violazioni dei diritti umani fondamentali: tutte queste sono conseguenze dirette dei tentativi di estromettere la religione dalla società, relegandola ai ristretti confini dello spazio personale di ogni individuo.
Sappiamo tutti bene che, nonostante le differenze esistenti tra le religioni tradizionali, esse sono unite da un obiettivo comune: la fede in Dio e la conformità morale a questa fede. Una società di persone veramente religiose è in grado di esistere e svilupparsi in pace e prosperità. La storia del mondo lo testimonia: quante volte Dio ha punito il Suo popolo eletto per l’incredulità e la corruzione morale! È noto che anche grandi imperi sono crollati a causa di una crisi di fede e di lassismo morale, dovuti all’ateismo e alla mancanza di un’idea spirituale unificante.
Nonostante gli eventi che si svolgono intorno a noi, va detto che le attività dei sostenitori dell’ideologia laica provocano anche una controreazione, anche tra i giovani. Oggi, soprattutto nell’area post-sovietica, stiamo assistendo a un aumento della religiosità tra le giovani generazioni. Ciò contrasta con altre regioni, e vediamo sempre più giovani nelle chiese, nelle moschee, nelle sinagoghe e nei datsan. Tuttavia, i giovani devono essere protetti dal radicalismo e guidati lungo il percorso creativo del dialogo e del rispetto. In questo senso, l’idea di organizzare forum interreligiosi per i giovani nell’ambito dei nostri Congressi merita il nostro pieno sostegno. Questi forum offrono ai giovani credenti l’opportunità di comunicare direttamente, piuttosto che attraverso social media e canali di parte.
Possiamo parlare a gran voce di pace, diritti umani e della necessità di proteggere gli oppressi. Ma le parole devono sempre essere supportate dai fatti, e il tema del forum odierno ci chiama tutti all’azione comune. Pertanto, noi, leader religiosi, sosteniamo pienamente le iniziative di costruzione della pace delle persone di buona volontà volte a superare le crisi esistenti e a stabilire e mantenere una pace duratura.
Un aspetto importante del forum odierno è la stretta collaborazione degli organizzatori con l’Alleanza delle Civiltà delle Nazioni Unite. Credo che questa sia un’opportunità per tutti noi di garantire una degna rappresentanza dei leader religiosi in questa importante organizzazione internazionale. L’idea di creare un consiglio consultivo delle religioni presso le Nazioni Unite, che noi, insieme a numerosi venerabili leader religiosi (alcuni dei quali sono ancora presenti qui oggi), abbiamo cercato di attuare quasi 20 anni fa, rimane attuale. Purtroppo, i sostenitori del laicismo radicale ci hanno impedito di realizzarlo. La partecipazione dei leader delle comunità tradizionali rafforzerebbe senza dubbio il potenziale di mantenimento della pace delle Nazioni Unite. La nostra voce comune, tenendo conto delle nostre diverse affiliazioni religiose e nazionali, potrebbe essere una voce di coscienza e riconciliazione. Diamo il benvenuto oggi ai rappresentanti delle Nazioni Unite, tra gli altri, e spero che questo possa essere utile per promuovere le nostre idee presso le sedi dell’ONU.
I leader religiosi hanno davvero qualcosa da dire al mondo per renderlo un posto migliore e più sicuro in futuro. I credenti sono portatori di una cultura religiosa secolare che abbraccia il rispetto reciproco, la pace e la cooperazione costruttiva. Grazie a ciò, i rappresentanti di diverse religioni e nazionalità vivono pacificamente, in particolare in Russia, Kazakistan e altrove, e lavorano insieme per il bene dei loro Paesi e dei loro popoli.
Nel concludere il mio discorso, vorrei citare le parole del Vangelo. «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore» (Gv 14,27), disse Cristo ai suoi discepoli nel discorso d’addio prima di essere innalzato sulla Croce. La vera pace è possibile quando una persona è in pace con Dio, con il suo Creatore, e questo comporta grandi obblighi per una persona. Ci siamo riuniti qui oggi in un’unione di pace per sviluppare relazioni amichevoli e contribuire alla testimonianza della nostra fede. E Dio conceda che questa fede sia sempre accompagnata da buone azioni. Con una sola voce, affermiamo che è proprio questa fede, rafforzata dalle buone azioni e da uno stile di vita morale, che può essere il fondamento di una pace vera e duratura. E che la nostra voce di solidarietà sia ascoltata il più forte possibile. Possa la dichiarazione finale che abbiamo adottato essere un ulteriore promemoria del fatto che l’esistenza stessa dell’umanità dipende veramente dallo stato spirituale e morale della persona.
Grazie per l’attenzione.
(Fonte: Servizio Stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’; www.patriarkhija.ru)
Didascalia foto: Visita di Sua Santità il Patriarca Kirill in Kazakistan. Apertura dell’VIII Congresso dei Leader delle Religioni Mondiali e Tradizionali. Foto del sacerdote Igor Palkin. Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’.






































