05/06/2021
Russia - Nanoparticelle nella terapia antibiotica


Mosca, 5 giugno 2021 - Gli scienziati dell’Università nazionale di ricerca tecnologica russa MISiS hanno creato delle nanoparticelle capaci di trasportare in maniera puntuale gli antibiotici nel focolaio dell’infezione.
Secondo gli scienziati, il ricorso a tali nanomateriali consentirebbe di ridurre la dose di antibiotico di 6-7 volte in alcuni casi. Così si affievolirebbe sia l’onere che l’organismo è chiamato a sopportare in caso di infezione, ma al contempo si ridurrebbe anche la rapidità di adattamento dei patogeni ai farmaci. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista American Chemical Society Applied Materials Interfaces.
Il consumo di antibiotici, secondo gli scienziati, è in crescita a livello globale per diversi fattori: aumento dell’incidenza di diverse patologie sulla popolazione, comparsa di nuove infezioni e consumo smodato di farmaci da banco. Il ricorso costante agli antibiotici fa sì che i microbi sviluppano una certa resistenza ai farmaci: infatti, come confermano gli esperti, oggi la maggior parte degli antibiotici tradizionali si rileva impotente contro molti patogeni di origine batterica.
Ma si consideri che per ottenere un nuovo antibiotico servono 10-20 anni di ricerche e test clinici e la terapia farmacologica, come osservano gli scienziati, rimane ad oggi il principale metodo per contrastare le infezioni.

Un modo per risolvere questo problema è il ricorso a compositi nanoibridi con funzione antimicrobica, i quali contrastano la resistenza dei patogeni ai farmaci senza causare effetti collaterali per il paziente. Il vantaggio principale di questi farmaci, secondo gli scienziati, è il fatto che consentono di ridurre in maniera significativa la dose di antibiotico riducendo così il peso gravante sull’organismo e rallentando lo sviluppo dell’antibiotico-resistenza.
Gli scienziati del MISiS e i colleghi del Centro statale russo di microbiologia e biotecnologia applicate e dell’Istituto di biochimica Bakha hanno messo a punto delle nanoparticelle in grado di veicolare in maniera precisa l’antibiotico fino al focolaio dell’infezione. Secondo i ricercatori, il nuovo composito nanoibrido basato sul nitruro di boro esagonale (h-BN) con particelle d’argento ha registrato una elevata capacità battericida e fungicida.
«Le nanoparticelle h-BN con una dimensione pari a 100 nm vengono sottoposte a deposizione chimica da vapore, poi su di esse vengono depositate particelle di argento mediante decadimento UV del nitrato d’argento. Le cavità delle nanoparticelle vengono riempite con gli antibiotici», spiega Kristina Gudz, una degli autori dello studio, nonché ingegnere presso il laboratorio di nanomateriali inorganici del MISiS.
I nuovi compositi nanoibridi, come sottolineano gli esperti, sono in grado di distruggere popolazioni di batteri e funghi impiegando una quantità di principio attivo molto inferiore rispetto a quella degli antibiotici in commercio. In alcuni casi il divario è di 6 o 7 volte. Ad esempio, la concentrazione minima di gentamicina contro il ceppo E. coli U-122 è di 256 mg/L mentre un composito nanoibrido veicolante lo stesso principio attivo ottiene effetti analoghi con una concentrazione di 40 mg/L.
«L’impiego di particelle d’argento consente di ottenere un effetto battericida ulteriore. Le nanoparticelle veicolanti gentamicina hanno mostrato un’efficacia contro 38 ceppi di Escherichia coli, e dopo il deposito di particelle di argento sulla loro superficie il farmaco si è rilevato efficace contro 47 ceppi», osserva Gudz.
Inoltre, queste nanoparticelle sono in grado, secondo gli scienziati, di veicolare un maggiore «carico» di antibiotici e di penetrare facilmente nei tessuti del sistema circolatorio garantendo una fornitura costante di farmaco verso il focolaio dell’infezione. I farmaci, confermano gli scienziati, hanno superato i test di laboratorio su oltre 50 colture batteriche e fungine.
Al momento il team di scienziati sta continuando con i test pre-clinici dei nuovi compositi nanoibridi. Le ricerche vengono condotte nell’ambito del progetto del Fondo russo per la Ricerca n° 20-19-00120.

(Fonte: it.sputniknews.com)


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 Sperimentazioni in laboratorio. © Foto: Ufficio stampa NUST MISiS. Da: it.sputniknews.com.
Il reattore per creare le nanoparticelle. © Foto: Ufficio stampa NUST MISiS. Da: it.sputniknews.com.
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