12/04/2021
Iran - Difenderemo i nostri cittadini


Teheran, 12 aprile 2021 - Il ministro degli Esteri iraniano Mohammed Javad Zarif ha ribadito il diritto di Teheran di difendersi dopo l'atto di sabotaggio contro l'impianto di arricchimento del combustibile nucleare di Natanz.
In una lettera inviata oggi al segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, Zarif ha osservato che l'attacco deliberato ad un impianto nucleare è «terrorismo nucleare e crimine di guerra».
«Israele ha minacciato e ora si vanta di un'azione per impedire il ripristino del Piano d'azione globale congiunto dopo le elezioni statunitensi», ha twittato Zarif. «Se gli Stati Uniti vogliono evitare le conseguenze di questa folle scommessa, devono smettere di considerare il terrorismo economico perpetrato da Trump o il recente terrorismo nucleare come leva negoziale e rimuovere tutte le sanzioni imposte, reimposte o rietichettate dall'adozione dell'accordo nucleare».
«Dopo la tempestiva verifica della revoca di tutte le sanzioni statunitensi, l'Iran risponderà interrompendo tutte le misure correttive, che ora compiranno un significativo balzo verso l'alto dopo questo ultimo atto di sabotaggio terroristico», ha aggiunto.
Domenica un'esplosione nell'impianto di Natanz, che produce uranio raffinato a bassa purezza, ha temporaneamente interrotto l'alimentazione elettrica. Nessuno è rimasto ferito nell'incidente, ma alcune delle centrifughe IR-1 sono state danneggiate, secondo il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano.

Subito dopo l'attacco Teheran ha puntato con fermezza il dito contro Israele, dove la leadership nazionale e i media si sono vantati per anni della loro capacità di attaccare l'Iran sia con armi convenzionali che con armi cibernetiche, sostenendo che lo avrebbero fatto per prevenire l'avanzamento del programma nucleare iraniano.
In una conferenza stampa con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che «non esisteva» nessuna minaccia più seria per la regione dell'Iran e si è impegnato a «non consentire mai all'Iran di ottenere armi nucleari per compiere un genocidio contro Israele. Israele continuerà a difendersi».
Natanz è stato precedentemente preso di mira dal virus Stuxnet nel 2009 e nel 2010, un worm informatico creato congiuntamente da Stati Uniti e Israele ha distrutto più di 1.000 centrifughe provocando malfunzionamenti.
L'attacco di Natanz arriva durante i colloqui per rilanciare il Piano d'azione globale congiunto del 2015 a Vienna, a cui Israele è fermamente contrario. L'accordo ha azzerato le sanzioni economiche contro l'Iran in cambio dell'accettazione di limiti rigorosi alla sua produzione di uranio. Nel 2018 l'amministrazione Trump si è ritirata unilateralmente dall'accordo, sostenendo che l'Iran lo aveva violato ed ha ripristinato le sanzioni, tuttavia le altre parti dell'accordo, tra cui Cina e Russia, sono rimaste nel Piano d'azione globale per la mancanza di prove di Washington alle sue accuse contro l'Iran.
In risposta all'uscita americana, l'Iran ha ridotto gradualmente i suoi impegni dell'accordo, aumentando la quantità e la qualità dell'uranio che produce e imponendo alcuni limiti alla capacità degli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica di condurre controlli improvvisati. Il presidente americano Joe Biden in precedenza aveva parlato della necessità dell'accordo nucleare, ma da quando è diventato presidente a gennaio, ha fatto poco per tornare effettivamente all'accordo, insistendo nella prima mossa di Teheran. I colloqui di Vienna mirano a superare questa impasse.

(Fonte: it.sputniknews.com)


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Il ministro degli Esteri iraniano  Mohammed Javad Zarif. @ CC BY-SA 3.0 / Balk /MSC / Mohammad Javad Zarif. Da: it.sputniknews.com.
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