ELEOUSA magazine
Agosto '17

L'essenza delle cose. Discorso del Presidente alle nazioni


«La verità sulla guerra va raccontata con l’aiuto dei cittadini. Il comitato organizzatore della Festa della Vittoria deve difendere la verità sul contributo dell'Unione Sovietica alla disfatta del nazismo e lo deve fare avvalendosi dell'aiuto dei cittadini che vivono nelle regioni», - ha dichiarato il presidente Vladimir Putin, Comandante supremo delle Forze Armate della Russia.
«Ancora oggi, purtroppo, c'è chi continua a mettere alla prova la maturità e l'unità della nostra società, la forza delle nostre tradizioni storiche e dei legami tra le nostre generazioni. Pertanto, in ogni regione della Federazione Russa il comitato organizzatore, avvalendosi dell'attiva partecipazione e dell'aiuto dei cittadini, ha il compito di rispondere degnamente a queste sfide», - ha detto Putin. Egli ha rilevato che la Russia deve coerentemente,
in maniera argomentata e persistente, difendere la verità sulla Grande Guerra Patriottica, sul contributo apportato dal popolo sovietico alla Vittoria e sul ruolo unificatore e di importanza decisiva che l'Urss ha svolto nella disfatta del nazismo. In questo momento, - ha rilevato Putin - è molto importante usare tutte le possibilità per parlare alla Russia e al mondo intero della storia della nostra Patria, dell'eroismo e del lavoro delle generazioni precedenti».
Il 7 maggio 2015 ricorre il 15° anniversario d’inizio della prima presidenza di Vladimir Putin. È diventato presidente ad interim nel 2000, dopo le dimissioni di Boris Eltsin. In marzo dello stesso anno è stato eletto e 4 anni dopo rieletto Presidente del Paese. Dal 2008 al 2012 ha lavorato come Presidente del governo e in marzo 2012 ha di nuovo vinto le elezioni presidenziali, entrando in carica il 7 maggio. In questi quindici anni Putin ha dimostrato una formidabile capacità di afferrare l'essenza delle cose.
Nel film-documentario di Saida Medvedeva «Il Presidente», dedicato al 15° anniversario della sua presidenza, Putin ha raccontato come capi di Stato e primi ministri stranieri gli dissero che nel 2000 la Russia avrebbe cessato di esistere nella sua forma attuale, dopo che la situazione era drammaticamente peggiorata nel Caucaso settentrionale. «Non era possibile un'altra scelta, se non sopprimere il terrorismo. Era impossibile accordarsi. Ricordo, e credo di aver già parlato di questo, da ex direttore dell'FSB avevo letto e riletto vari documenti operativi, tra cui un’intercettazione di terroristi internazionali, quando si erano detti: 'Ora abbiamo un'occasione storica unica: c'è la possibilità di strappare il Caucaso alla Russia, ora o mai più'», - ha ricordato Putin. Per la leadership russa allora era chiaro che, se la situazione non avesse retto, le possibilità di mantenere il Paese erano nulle.


Egregi cittadini della Russia! Cari veterani! Egregi ospiti! Compagni soldati dell’Esercito e della Marina! Compagni ufficiali, generali e ammiragli!
Mi congratulo con Voi per il 70° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica!
Nel ricordare oggi questa sacra ricorrenza, ci rendiamo conto ancora una volta di tutta la grandiosità della Vittoria sul nazifascismo. Siamo orgogliosi del fatto che proprio i nostri nonni e padri siano riusciti a vincere, a schiacciare e ad annientare questa forza oscura.
Il piano irresponsabile di Hitler fu una dura lezione per l’intera comunità internazionale. All’epoca, negli anni ’30, l’Europa illuminata non seppe vedere la minaccia mortale che risiedeva nell’ideologia nazista. Oggi, settant'anni anni dopo, la storia ci chiama ancora a saggezza e vigilanza. Non dobbiamo dimenticare che le idee di supremazia ed esclusività razziale provocarono la guerra più sanguinosa della storia. Tale guerra colpì quasi l’80% della popolazione mondiale. Molti Paesi europei sono stati ridotti in schiavitù e occupati.
L'Unione Sovietica andò incontro ai colpi più duri del nemico. Qui fu concentrata l'élite delle truppe naziste. Qui ebbero luogo le battaglie più grandi, dal punto di vista del numero delle truppe e dei mezzi, che furono decisive per l'esito della Seconda guerra mondiale.
È quindi logico che sia stata proprio l'Armata Rossa, dopo il travolgente assalto di Berlino, a mettere il punto finale nella guerra contro la Germania hitleriana. La nostra nazione multietnica si oppose combattendo per la libertà del nostro Paese. Ognuno portava il pesante fardello della guerra. E nello stesso spirito, il nostro popolo compì un’impresa immortale per la salvezza della Patria. Decise l’esito della Seconda Guerra Mondiale. Liberò le nazioni d’Europa dai nazisti. Tutti i veterani di questa guerra, ovunque essi vivano oggi devono sapere che qui, in Russia, apprezzano il loro coraggio, la loro forza e dedizione alla fraternità.
Cari amici! La Grande Vittoria rimarrà per sempre la vetta eroica della storia del nostro Paese. Tuttavia ricordiamo anche i nostri alleati della coalizione antihitleriana. Siamo riconoscenti ai popoli di Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti d'America per il loro contributo alla Vittoria. Ringraziamo gli antifascisti dei vari Paesi che con abnegazione lottarono nelle fila della Resistenza e in clandestinità.
Ricordiamo lo storico incontro degli alleati sull'Elba (fra sovietici e statunitensi). La fiducia e l'unità costituirono il nostro patrimonio comune e diedero esempio di riunificazione dei popoli in nome della pace e della stabilità.
Proprio questi valori sono stati posti alla base dell'assetto postbellico del mondo. Venne creata l'Organizzazione delle Nazioni Unite, un sistema di moderno diritto internazionale. Queste istituzioni hanno dimostrato con fatti la loro efficienza nella soluzione delle controversie e dei conflitti. Tuttavia, negli ultimi decenni, sempre più spesso i principi fondamentali della cooperazione internazionale vengono ignorati. Principi nati dalle sofferenze dell'umanità dopo le prove globali imposte dalla guerra.
Siamo stati testimoni di tentativi di creare un mondo unipolare, vediamo come sta crescendo la mentalità della forza basata sui blocchi. Tutto ciò erode la stabilità dello sviluppo mondiale. Il nostro compito comune deve essere quello di creare un sistema di equa sicurezza per tutti gli Stati. Un sistema che sia adeguato alle sfide contemporanee, basato su principi globali e regionali ed esente dalla logica dei blocchi. Soltanto in questo caso potremo garantire la pace e la tranquillità del pianeta.
Cari amici! Accogliamo i nostri ospiti stranieri oggi ed esprimiamo gratitudine ai rappresentanti dei Paesi che combatterono contro il nazismo e il militarismo giapponese.
Insieme ai militari della Russia in Piazza Rossa sfileranno anche i militari di altri dieci Stati. Si tratta di rappresentanti di Azerbaigian, Armenia, Kirghizistan, Kazakistan, Tagikistan. I loro nonni e bisnonni combatterono fianco a fianco sul fronte e nelle retrovie. Vi sono anche i soldati della Cina che, come l’Unione Sovietica, perse milioni di vite in quella guerra. La Cina fu anche il fronte principale nella lotta al militarismo in Asia. Anche i soldati indiani combatterono coraggiosamente contro i nazisti. Le truppe serbe opposero una forte e implacabile resistenza ai fascisti. Durante la guerra, il nostro Paese ebbe un forte sostegno dalla Mongolia.
Oggi sfileranno insieme i loro nipoti e pronipoti. Il Giorno della Vittoria è la nostra festa comune, perché la Grande Guerra Patriottica fu una battaglia per il futuro di tutta l'umanità. I nostri padri e nonni subirono dolore, difficoltà e perdite incalcolabili. Lavorarono fino all’esaurimento, ai limiti della capacità umana. Combatterono fino alla morte. Furono esempio di onore e vero patriottismo.
Chiniamo la testa... dinanzi a tutti coloro che combatterono fino all'ultimo sangue per ogni via, ogni casa, ogni palmo della Patria. Coloro che caddero nelle durissime battaglie di Mosca e Stalingrado, di Kursk e del Dnepr, che furono uccisi dalla fame e dal freddo a Leningrado, che non si arresero al nemico, che furono torturati a morte nei campi di concentramento, in prigionia, nei territori occupati.
Chiniamo la testa... dinanzi alla memoria dei figli e delle figlie, dei padri e delle madri, dei nonni, mariti, mogli, fratelli, sorelle, compagni d'armi, parenti e amici. Di tutti coloro che non tornarono dalla guerra, che non sono più con noi. Onoriamoli con un minuto di silenzio.
Nostri carissimi veterani! Siete Voi i principali protagonisti del Grande Giorno della Vittoria. Il Vostro eroismo ha reso possibile una vita pacifica e dignitosa a molte generazioni... Oggi i Vostri figli, nipoti e pronipoti servono con fedeltà la Patria, garantendo il successo dello sviluppo, la potenza e la prosperità della nostra Patria, della nostra Russia! Gloria al popolo vincitore! Congratulazioni a tutti!
Buona festa della Vittoria! Urrà!

Mosca, 9 maggio 2015

Vladimir Putin



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Icona di san Giorgio il Vittorioso - il santo patrono della capitale russa e dell'intero Esercito russo.
Mosca - Cremlino. Vladimir Putin con i capi di Stato e i leader dei Paesi presenti alla Parata della Vittoria
Agosto '17