ELEOUSA magazine
Agosto '17

Un simbolo di rinascita. La nuova chiesa del Monastero Sretenskij


Nel giorno della festa dell'Ascensione del Signore, Sua Santità il Patriarca
di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha eseguito il rito della grande consacrazione della Chiesa della Resurrezione di Cristo e dei Nuovi Martiri e Confessori della Chiesa russa nel Monastero stavropigiale maschile Sretenskij a Mosca e ha celebrato la Divina Liturgia nel tempio appena consacrato.
Il monastero è stato fondato nel 1397 presso il luogo dell’«Incontro» della miracolosa icona della Madre di Dio di Vladimir con il popolo e il clero moscovita in ricordo della liberazione di Mosca dall'invasione di Tamerlano. Il tempio principale è stato ricostruito nel 1677 e consacrato in onore dell'arrivo dell’icona della Madre di Dio di Vladimir a Mosca l'8 settembre 1395.
Questo monastero ha svolto un ruolo attivo per l'elezione di Mikhail Fëdorovich - il primo zar della dinastia Romanov. Quasi ogni pellegrinaggio di zar, patriarchi, metropoliti e principi cominciava sempre con la preghiera nel Monastero Sretensky. Nel 1926 il monastero venne chiuso. Al suo interno fu organizzato un dormitorio per gli ufficiali dell’Nkvd (Commissariato del popolo per gli Affari interni) della Repubblica socialista federativa sovietica russa. Fino agli anni '90, nella cattedrale si trovava il Centro artistico scientifico e di restauro accademico «Igor Grabar». Nel 1991, la cattedrale è stata consegnata alla Chiesa ortodossa russa e nel monastero è stato aperto il podvorje del Monastero delle Grotte di Pskov. Nel 1996, il podvorje è stato trasformato in Monastero stavropigiale Sretensky, e come vicario è stato nominato l’igumeno Tikhon (Shevkunov), ora vescovo di Yegor'evsk.


Hanno concelebrato con Sua Santità: il metropolita Juvenalij di Krutitsij e Kolomna, vicario patriarcale della diocesi di Mosca; il metropolita Varsonofij di San Pietroburgo e Ladoga, cancelliere del Patriarcato di Mosca; il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca; il metropolita Hilarion di America orientale e New York, primo Gerarca della Chiesa ortodossa russa all’estero; il metropolita Arsenij di Istra, primo vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ a Mosca; il metropolita Longin di Saratov e Vol’sk; l’arcivescovo Mark di Berlino e della Germania; l’arcivescovo Kirill di San Francisco e dell’America occidentale; l’arcivescovo Evgenij di Vereya, presidente del comitato per l'istruzione della Chiesa ortodossa russa, rettore dell'Accademia Teologica di Mosca; l’arcivescovo Gabriel di Montreal e del Canada; l’arcivescovo Mikhail di Ginevra e dell'Europa occidentale; l’arcivescovo Pëtr di Chicago e del Midwest; l’arcivescovo Feognost di Sergiev Posad, presidente del Dipartimento sinodale per i monasteri e la vita monastica, vicario della Lavra della Trinità di San Sergio; l’arcivescovo Amvrosij di Peterhof, rettore dell'Accademia Teologica di San Pietroburgo; l’arcivescovo Sergij di Solnechnogorsk, capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca; il vescovo Evtikhij (Kurochkin); il vescovo Ioann di Caracas e del Sud America; il vescovo Feodosij di Seattle; il vescovo Sava di Voskresensk, primo vice direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca, vicario del Monastero stavropigiale di Novospassk; il vescovo Tikhon di Yegor’evsk, presidente del Consiglio patriarcale per la Cultura, vicario del Monastero stavropigiale Sretensky; il vescovo Antonij di Bogorodsk, capo del Dipartimento per le istituzioni estere del Patriarcato di Mosca.
Insieme con Sua Santità hanno concelebrato anche: l’arciprete Nikolaj Balashov, vicepresidente del Decr; l’arciprete Viktor Potapov, rettore della Chiesa di San Giovanni Battista a Washington; l’archimandrita Tikhon (Sekretarev), vicario del Monastero della Dormizione delle Grotte di Pskov; l’archimandrita Porfirij (Shutov), vicario del Monastero stavropigiale della Trasfigurazione del Signore alle Solovki; l’archimandrita Sava (Tutunov), vice direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca; l’arciprete Serafim Gan, direttore generale dell'Ufficio del Sinodo dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia, rettore della Chiesa di San Serafino a Sea Cliff (New York); l’arciprete Dimitry Smirnov, presidente della Commissione patriarcale per la tutela della maternità e dell'infanzia; il clero della Chiesa ortodossa russa a Mosca.
Al servizio divino era presente il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.
Nel tempio c’erano anche il ministro della Cultura della Federazione Russa Vladimir Medinskij, il rappresentante plenipotenziario del Presidente della Federazione Russa nel Distretto Federale Centrale, Aleksandr Beglov, il sindaco di Mosca Sergej Sobyanin, i costruttori e i benefattori della chiesa appena consacrata.
I canti liturgici sono stati eseguiti dal coro del Monastero Sretensky e del Seminario Teologico Sretensky, sotto la direzione di Nikolaj Zhila e del diacono Aleksandr Amerkhanov.
La diretta del servizio divino è stata organizzata dall'Agenzia di informazione della Chiesa ortodossa russa e trasmessa sui canali televisivi russi «Unione» e «Salvatore».
Durante il rito della grande consacrazione le reliquie del santo martire Hilarion, arcivescovo di Vereja, patrono spirituale del Monastero Sretensky, suo ex abate negli anni '20 del secolo scorso, sono state spostate dalla Cattedrale dell’Incontro dell’icona della Madre di Dio di Vladimir nella nuova chiesa del monastero e collocate a destra dell'altare. La processione religiosa e il trasferimento delle reliquie sono state guidate da Sua Santità il Patriarca Kirill.
Dopo la litania della «supplica intensa» il Patriarca ha pregato per la pace in Ucraina.
La predicazione prima della comunione ai Santi Misteri è stata tenuta dallo ieromonaco Ignatij (Shestakov), del Monastero Sretensky.
Al termine del solenne servizio, il vescovo Tikhon di Yegor'evsk ha accolto Sua Santità il Patriarca e ha presentato in dono una Panagia.
Il Primate della Chiesa ortodossa russa si è rivolto ai partecipanti al servizio con la parola primaziale. Al termine del discorso Sua Santità il Patriarca Kirill ha ringraziato il sindaco di Mosca, Sergej Sobyanin, per il suo aiuto nella costruzione della nuova cattedrale nel Monastero Sretensky e ha conferito al Sindaco l’Ordine del Santo Principe Daniele di Mosca, I grado.
Nel ricevere l’alto premio della Chiesa Sergej Sobyanin ha detto: «Vostra Santità! Cari amici! Per me è un grande onore questo alto riconoscimento. Ritengo che questa sia una valutazione del lavoro congiunto e dell'interazione tra la città, il governo di Mosca e il Patriarcato di Mosca. Insieme a Voi, Vostra Santità, stiamo costruendo a Mosca decine di nuove chiese, decine di edifici antichi e templi vengono restaurati dalle rovine. Insieme a Voi restituiamo il patrimonio spirituale e culturale di Mosca. E questo meraviglioso tempio è un esempio di come insieme stiamo collaborando, creando grandi templi, la grande eredità che sarà al servizio delle persone per centinaia di anni. Oltre alla costruzione della chiesa è stato rinnovato, restaurato, il quartiere storico di Mosca. Questo gioiello servirà per molti anni i moscoviti. Grazie, Vostra Santità».
In considerazione delle opere per la costruzione della Chiesa sul sangue della Resurrezione di Cristo e dei Nuovi Martiri e Confessori russi, Sua Santità il Patriarca Kirill ha presentato al vicario del Monastero Sretensky, vescovo Tikhon di Yegor’evsk, l’Ordine del Santo Principe Daniele di Mosca, I grado.
Come dono per la nuova chiesa Sua Santità ha presentato un’antica icona del Salvatore.
Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha rivolto il suo discorso alle numerose persone presenti nel tempio:


«La cerimonia di consacrazione della nuova chiesa del monastero Sretensky è un evento importante e significativo per i credenti ortodossi e per la nostra società nel suo insieme. Ecco perché: questo tempio è dedicato sia alla Resurrezione di Cristo che ai nuovi martiri, cioè alla memoria di coloro che hanno sofferto per la loro fede durante la rivoluzione, che sono morti durante il periodo dell'ateismo; e allo stesso tempo rappresenta la rinascita.
È significativo che la nuova chiesa sia stata aperta nell'anno del 100° anniversario delle rivoluzioni di febbraio e ottobre, che divennero il punto di partenza per molte prove più difficili, attraverso le quali doveva passare il nostro Paese nel XX secolo», - ha detto il capo dello Stato.
«Dobbiamo ricordare le pagine luminose e tragiche della storia e imparare a comprendere tutto oggettivamente senza tralasciare nulla, in modo da capire pienamente le lezioni del passato, - ha proseguito Putin. Sappiamo quanto sia fragile la pace civile - ora lo sappiamo - non dobbiamo mai dimenticare questo. Non dobbiamo dimenticare quanto a lungo sono durate e difficili da superare le ferite delle divisioni.
Ed è per questo che è nostra comune responsabilità fare tutto il possibile per preservare l'unità della nazione russa, mantenere il consenso sociale e politico attraverso il dialogo regolare e, sulla base dei nostri valori tradizionali, i valori delle nostre religioni tradizionali - ortodossia, islam, ebraismo, buddismo - non consentire alcuna difficoltà e nessuna divisione», - ha sottolineato il Presidente della Russia.
Secondo il capo dello Stato, la realizzazione degli obiettivi comuni, «il più importante dei quali è il benessere di ciascuno dei nostri cittadini e della nostra Patria, è la chiave che aiuta a superare le differenze. La conferma più chiara di questo è il ripristino dell’unità canonica della Chiesa ortodossa russa, il cui decennio abbiamo celebrato in questi giorni», - ha osservato Putin.
Il cammino verso il ripristino dell'unità della Chiesa, la comunione canonica della Chiesa ortodossa russa del Patriarcato di Mosca e della Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia, non è stato facile. Sì, non poteva essere altrimenti: per molti lunghi anni di disunione, radicata nel dramma di una guerra civile fratricida, troppe contraddizioni e reciproca sfiducia si sono accumulate. Ma entrambe le Chiese, sforzandosi sinceramente di rafforzare l'Ortodossia, rafforzare la nostra Patria comune, sono riuscite a percorrere questa strada con dignità.
La Chiesa ortodossa russa in Russia, sofferente, con perdite enormi, è sempre stata vicina al popolo e alla Chiesa ortodossa russa fuori della Russia, ha sempre aiutato i nostri connazionali che si sono trovati lontani dalla Patria, non solo a mantenere la fede, ma anche a sentire il loro stretto legame con la Patria, con la Russia, con le sue tradizioni, la sua lingua e la nostra cultura, - ha detto il Presidente. - E il ripristino della comunione canonica ha rafforzato questo legame. È diventato e rimane un evento di grande significato morale, un simbolo e un esempio del fatto che la storia del nostro Paese non deve dividere, ma unire tutti noi».
«Il nostro Paese, la stessa statualità russa, è impossibile immaginarli senza l'esperienza spirituale storica della Chiesa ortodossa russa, che viene tramandata di generazione in generazione attraverso la parola pastorale. Sono fiducioso che il nuovo tempio del Monastero Sretensky diventerà un centro luminoso ed attraente per le attività religiose ed educative, contribuirà a radicare nella nostra società le idee di bene comune, rispetto reciproco e comunione», - ha concluso il Presidente della Federazione Russa.
Come dono al tempio appena consacrato, il capo dello Stato ha presentato un'antica icona di san Giovanni Battista, del XIX secolo.
In risposta, Sua Santità il Patriarca Kirill ha dichiarato: «Da parte mia vorrei congratularmi con tutti Voi nel decimo anniversario della comunione canonica della Chiesa russa all'estero e del Patriarcato di Mosca, nella speranza che i risultati di questa comunione diventino ancora più evidenti e significativi per tutta la Chiesa. Abbiamo tempo per approfondire questa comunione, renderla ancora più durevole, per raggiungere pienamente il ripristino della pietà e della fede nel nostro popolo. Ancora una volta mi congratulo con tutti Voi per questa festa!».
Ai fedeli sono state consegnate piccole icone del santo martire Hilarion con la benedizione patriarcale. L’arcivescovo Hilarion di Vereja fu uno strenuo difensore della Chiesa nel tempo delle dure persecuzioni del regime bolscevico accanto al Patriarca Tikhon e per questo fu duramente perseguitato fino all’arresto, che lo costrinse a subire lunghi anni di prigionia tra le isole Solovkij, Jaroslavl’, Alma Alta e Leningrado. Fu ucciso il 28 dicembre 1929, all’età di 44 anni.
Poi il Presidente della Federazione Russa e il Primate della Chiesa russa hanno visitato la Chiesa inferiore della nuova cattedrale, dedicata a San Giovanni Battista e ai Dodici Apostoli.
Successivamente Vladimir Putin e Sua Santità il Patriarca Kirill hanno visitato l'edificio del Seminario Teologico Sretensky, dove il capo dello Stato ha avuto una breve conversazione con i gerarchi della Chiesa ortodossa russa all’estero, giunti per la consacrazione del tempio.



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Icona dei nuovi martiri e confessori della Chiesa russa
Chiesa dei Nuovi Martiri e Confessori russi sul sangue
Liturgia patriarcale nel tempio appena consacrato
Il vescovo Tikhon di Yegorev'sk
Il presidente Vladimir Putin in visita al Monastero Sretenskij
Agosto '17