Mosca, 25 giugno 2025 – Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha guidato i lavori della riunione ordinaria del Consiglio Supremo della Chiesa Ortodossa Russa nella sala del Consiglio Supremo della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.
L’ordine del giorno della riunione include i seguenti punti:
- messaggio del presidente della Commissione sinodale di Bioetica, vescovo Siluan di Peterhof, sul tema «Sfide legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale»;
- messaggio del presidente del Dipartimento sinodale per l’Educazione religiosa e la Catechesi, metropolita Evgenij di Ekaterinburg e Verkhoturye, sul tema «Sui risultati della formazione degli insegnanti sui fondamenti della cultura ortodossa sulla piattaforma del “Clover Lab” e sulle prospettive di formazione degli insegnanti di Storia nella materia «Cultura spirituale e morale della Russia»;
- messaggio del presidente del Dipartimento missionario sinodale, arcivescovo Sava di Zelenograd, sul tema «Sulla regolamentazione interna della Chiesa in relazione alla prevista adozione della “legge contro la distruzione della croce”».
Aprendo l’incontro, il Primate della Chiesa Ortodossa Russa si è rivolto ai partecipanti con un discorso in cui ha condiviso le sue riflessioni sul tema del primo punto all’ordine del giorno:
«Oggi abbiamo un tema importante, non propriamente legato alla Teologia tradizionale, ma direttamente connesso a ciò che sta accadendo nel mondo oggi e a ciò che rappresenta una potenziale minaccia per la persona, per la sua vita spirituale. Le conseguenze dell’attuazione delle idee ora incluse nell’ordine del giorno possono influenzare notevolmente la visione del mondo delle persone, e questo è già un problema che la Chiesa deve affrontare con attenzione.
Vorrei condividere con voi alcune riflessioni su questo argomento. Considereremo uno dei temi più importanti del nostro tempo: i problemi legati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Questa tecnologia in rapida evoluzione sta già influenzando vari aspetti della vita umana e sociale, e pertanto richiede una riflessione attenta e responsabile da parte della Chiesa.
Innanzitutto, vorrei sottolineare che la Chiesa Ortodossa Russa non ha mai rifiutato il progresso scientifico e tecnologico in quanto tale, questo è ben noto. Trattiamo con interesse e attenzione le autentiche conquiste del pensiero scientifico e abbiamo sempre cercato di dare una valutazione morale delle opportunità che si stanno aprendo attraverso la ricerca scientifica. La paura irrazionale del futuro è estranea alla tradizione della Chiesa. Ma nella società, non solo nella nostra, ma in tutto il mondo, stanno crescendo le paure – razionali o irrazionali, questo deve ancora essere chiarito – del futuro. A questo proposito, dobbiamo sviluppare la nostra ricerca teologica, per formare una posizione teologica sui problemi che preoccupano le persone oggi e dalla cui soluzione dipende realmente il futuro dell’umanità. Dovremmo accogliere con favore la preparazione di lavori scientifici volti a studiare questo argomento, utilizzando i possibili risultati di questa ricerca nella Teologia.
È ovvio che l’intelligenza artificiale nel prossimo futuro avrà un impatto ancora più significativo su tutti gli ambiti della vita: economia, pubblica amministrazione, istruzione, medicina, cultura e vita quotidiana. Gli esperti concordano sul fatto che le prossime trasformazioni saranno su larga scala. Tuttavia, siamo chiamati a testimoniare che questi cambiamenti non devono minare i valori fondamentali dell’esistenza umana. Fede, amore, libertà, responsabilità, valori familiari: questi sono i fondamenti che non possono essere sostituiti o addirittura annullati da alcuna trasformazione tecnologica.
In che misura saremo in grado di proteggere i valori duraturi, valori donati da Dio, da questa colossale pressione delle influenze moderne? Dalla psicologia di massa, che, basandosi il più delle volte su vari tipi di idee scientifiche o pseudoscientifiche, rifrange tutto questo in una pratica di vita molto pericolosa, per usare un termine nostro, peccaminosa?
Particolarmente preoccupante è la possibile disumanizzazione delle comunicazioni interpersonali e sociali. Già ora, molti scelgono di comunicare con una macchina invece di comunicare con una persona. Ciò è comprensibile: usare una macchina per comunicare può essere più efficace, certamente più veloce e talvolta più ricco di significato rispetto alla comunicazione umana. Ad esempio, è noto che le persone comunicano con l’intelligenza artificiale come con uno psicologo personale, chiedendone consiglio e opinione. Ma non dobbiamo dimenticare che la natura umana e la natura della società presuppongono principalmente una connessione tra le persone. E se questa connessione si interrompe, la società si degrada o addirittura scompare, perché la parola stessa “società” deriva dalla stessa radice delle parole “comunità”, “comunicazione”. Come sarà il mondo in cui vivranno persone che hanno perso la capacità di comunicare tra loro e quindi la capacità di amare, perdonare e simpatizzare?
Questo è già un tema teologico, perché con la scomparsa di queste qualità e di queste capacità dell’uomo, l’umanità oltrepasserà il limite oltre il quale non sarà più possibile distinguere il bene dal male; ed è proprio la perdita di questa capacità che significa l’avvento dell’era dell’Anticristo. Come può giungere l’Anticristo, questa personificazione del male? Solo se le persone perdono la capacità di distinguere il bene dal male e accettano il malvagio come grande guida e mentore. Pertanto, noi cristiani siamo chiamati oggi a riconoscere il pericolo imminente e, nel linguaggio teologico, nel linguaggio della Chiesa, a formulare una risposta a questa sfida pericolosa.
Voglio ripetere ancora una volta: ciò che ieri sembrava illusorio, fantastico, oggi sta diventando realtà, parte della nostra vita. E la Chiesa, che ha la responsabilità della condizione spirituale della persona e della società, è chiamata ad approfondire questa problematica nel pieno senso della parola e a dare alle persone consigli corretti, ragionevoli e convincenti: come una persona dovrebbe vivere per rimanere una persona nel pieno senso della parola in condizioni di esistenza sociale completamente nuove.
Queste sono le parole che volevo rivolgervi oggi come introduzione alla nostra discussione».
Il Consiglio Supremo della Chiesa, presieduto da Sua Santità il Patriarca, comprende:
- il capo dell’Ufficio del Patriarcato di Mosca per le diocesi del Vicino Oriente, metropolita Pavel di Krutitsij e Kolomna;
- il direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca, metropolita Grigorij di Voskresensk;
- il presidente del Dipartimento per le Relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Antonij di Volokolamsk;
- il presidente del Dipartimento economico e finanziario del Patriarcato di Mosca, metropolita Nikandr di Vladimir e Suzdal;
- il presidente del Consiglio editoriale della Chiesa Ortodossa Russa, metropolita Kliment di Kaluga e Borovsk;
- il presidente del Dipartimento sinodale per i Monasteri e il Monachesimo, metropolita Feognost di Kashira;
- il presidente del Comitato sinodale per la Cooperazione con i Cosacchi, presidente del Dipartimento sinodale per la Cooperazione con le Forze Armate e le Forze dell’Ordine, metropolita Kirill di Stavropol e Nevinnomyssk;
- il presidente della Commissione patriarcale per la Cultura fisica e lo Sport, metropolita Mitrofan di Murmansk e Monchegorsk;
- il presidente del Consiglio patriarcale per la Cultura, metropolita Tikhon di Simferopoli e Crimea;
- il presidente del Dipartimento sinodale per l’Educazione religiosa e la Catechesi, metropolita Evgenij di Ekaterinburg e Verkhoturye;
- il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, arcivescovo Foma di Odintsovo e Krasnogorsk;
- il presidente del Dipartimento Missionario sinodale, arcivescovo Sava di Zelenograd;
- il presidente del Dipartimento sinodale per gli Affari giovanili, vescovo Serafim di Istra;
- il presidente del Comitato educativo della Chiesa Ortodossa Russa, arciprete Maksim Kozlov;
- il presidente facente funzioni del Dipartimento sinodale per la Carità e il Servizio sociale della Chiesa, arciprete Mikhail Potokin;
- il presidente del Dipartimento sinodale per il Ministero penitenziario, sacerdote Kirill Markovskij;
- il presidente del Dipartimento sinodale per le Relazioni della Chiesa con la società e i media V.R. Legojda;
- il capo del Dipartimento legale del Patriarcato di Mosca, igumena Ksenija (Chernega).
Sono stati invitati a partecipare all’incontro: il vescovo Nikolaj di Balashikha e Orekhovo-Zuevo, direttore e caporedattore della Casa editrice del Patriarcato di Mosca; il vescovo Siluan di Peterhof, presidente della Commissione sinodale di Bioetica; l’arciprete Aleksandr Abramov, segretario della Commissione sinodale di Bioetica; l’arciprete Igor Yakimchuk, vicepresidente del Dipartimento per le Relazioni ecclesiastiche esterne; A.V. Shchipkov, primo vicepresidente del Dipartimento sinodale per i rapporti della Chiesa con la società e i media; V.V. Kipshidze, vicepresidente del Dipartimento sinodale per i rapporti della Chiesa con la società e i media.
(Fonte: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’; www.patriarkhija.ru)
Didascalia foto: Riunione del Consiglio Supremo della Chiesa. Foto del sacerdote Igor Palkin.