Mosca, 15 ottobre 2025 – Al Cremlino si sono svolti negoziati tra il presidente Vladimir Putin e il presidente della Repubblica Araba Siriana Ahmed al-Sharaa, in visita di lavoro in Russia.

L’ordine del giorno includeva lo stato attuale e le prospettive di sviluppo dei legami russo-siriani in ambito politico, commerciale, economico e umanitario, nonché la situazione in Medio Oriente.

Per la parte russa hanno partecipato all’incontro il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, il vice primo ministro Aleksandr Novak, il vice capo dell’Amministrazione presidenziale Maksim Oreshkin, l’assistente presidenziale Yurij Ushakov, il ministro della Difesa Andrej Belousov, il capo della Direzione Principale dello Stato Maggiore delle Forze Armate russe, vice capo di Stato Maggiore delle Forze Armate russe Igor Kostyukov.

I colloqui sono poi proseguiti con una colazione di lavoro.

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Inizio dei negoziati russo-siriani

Vladimir Putin: Caro signor Presidente! Cari colleghi!

Siamo lieti di darVi il benvenuto a Mosca.

I nostri Paesi hanno sviluppato relazioni speciali nel corso di molti decenni. Abbiamo mantenuto legami diplomatici per oltre 80 anni, instaurati durante il periodo più difficile per la Russia e l’Unione Sovietica, nel 1944.

In questo periodo, le relazioni tra Siria e Russia sono sempre state eccezionalmente amichevoli. La Russia non ha mai avuto relazioni con la Siria legate alle nostre circostanze politiche o a interessi particolari. In tutti questi decenni siamo sempre stati guidati da una cosa sola: gli interessi del popolo siriano.

Con il popolo siriano abbiamo legami davvero profondi. Basti dire che centinaia, forse migliaia, di persone sono legate da matrimoni e amicizie. E ora oltre quattromila giovani siriani studiano presso istituti di istruzione superiore nella Federazione Russa. E spero vivamente che possano dare un contributo significativo, considerevole allo sviluppo e al rafforzamento dello Stato siriano in futuro.

So che le elezioni parlamentari si sono tenute di recente, credo il 5 ottobre. Credo che questo sia un grande successo per voi, poiché porta al consolidamento della società e, nonostante il periodo difficile che la Siria sta attraversando, rafforzerà comunque i legami e l’interazione tra tutte le forze politiche in Siria.

Caro signor Presidente, credo che abbiamo una commissione intergovernativa in carica dal 1993 e che ora sta riprendendo i suoi lavori.

Vi sono grato per aver ricevuto la nostra delegazione interministeriale, guidata dal vice primo ministro del Governo russo, il signor [Aleksandr] Novak. In quell’occasione sono state illustrate molte iniziative interessanti e utili. E noi, da parte nostra, siamo pronti a fare tutto il possibile per attuarle, così come l’accordo di mantenere contatti e consultazioni regolari tramite il Ministero degli Esteri.

Siamo molto lieti di vederVi. Benvenuto in Russia!

Ahmed al-Sharaa (come tradotto): Grazie mille, signor Presidente, grazie per la Vostra ospitalità. Siamo anche riusciti a venire qui senza stancarci, si potrebbe dire che abbiamo fatto un bel viaggio.

Signor Presidente, tra Russia e Siria abbiamo davvero legami storici di lunga data. Oggi viviamo in questo nuovo giorno di una nuova Siria, stiamo presentando questa nuova Siria al mondo, e il mondo sta imparando a conoscere la nuova Siria.

Stiamo lavorando per promuovere i nostri obiettivi politici e siamo consapevoli che, come ho già sottolineato, siamo legati da legami storici e che la Russia svolgerà un ruolo significativo in questo processo. Ci basiamo anche sui numerosi successi che la Russia ci ha permesso di raggiungere, ci ha assistito in vari ambiti, siamo uniti da importanti ponti di cooperazione, anche materiali.

Continueremo a lavorare insieme. Ci impegneremo a rivitalizzare le nostre relazioni e a presentarVi, tra le altre cose, la nuova Siria. La cosa più importante ora, ovviamente, è la stabilità: stabilità sia nel Paese che nell’intera regione.

Vorrei ringraziarVi ancora una volta per l’ospitalità e per l’invito a venire in Russia. Grazie, signor Presidente.

Vladimir Putin: Grazie.

(Fonte: www.kremlin.ru)