Mosca, 1 giugno 2025 – Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill si è rivolto agli arcipastori, ai pastori, ai diaconi, ai monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa Ortodossa Russa in occasione della celebrazione del 1700° anniversario del Primo Concilio Ecumenico.
Amati nel Signore, reverendissimi arcipastori, onoratissimi sacerdoti e diaconi, monaci e monache amanti di Dio, cari fratelli e sorelle!
Oggi, settima domenica dopo Pasqua, la Chiesa Ortodossa ricorda e glorifica con preghiera l’impresa dei santi padri del Primo Concilio Ecumenico, che ebbe luogo nel 325 a Nicea, una cittadina vicino a Costantinopoli. Quest’anno si celebrano 1700 anni da questo evento epocale nella storia della Chiesa.
Circa trecento vescovi e i loro rappresentanti giunsero da quasi ogni angolo del mondo cristiano per partecipare alla discussione di una delle questioni più acute che aveva causato accesi dibattiti per decenni e aveva letteralmente lacerato la Chiesa. Le menti di molti furono contagiate dall’errore del sacerdote alessandrino Ario, secondo cui il Figlio di Dio non è il vero Dio, ma solo la Sua più alta creazione. Affermando ciò, Ario cercò di razionalizzare la fede e di trasformare il grande mistero della pietà, l’Incarnazione di Dio (1 Tm 3, 16), in una dottrina filosofica astratta.
L’eresia ariana toccò le profondità stesse della fede cristiana, distorcendo la testimonianza evangelica sulla salvezza del mondo, per la quale il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, pieno di grazia e di verità (Gv 1, 14). La Chiesa respinse questo falso insegnamento, condannandolo con la ragione conciliare e formulando il dogma più importante della consustanzialità del Figlio con il Padre, che confessiamo nel Credo proclamato nella Divina Liturgia. Come scrive l’eminente storico della Chiesa, il professor Vasilij Vasil’evič Bolotov, «Il Credo niceno era così preciso che non poteva essere reinterpretato: poteva solo essere accettato o rifiutato» (Lezioni sulla storia della Chiesa antica. Tomo 4).
La storia della Chiesa non è solo ricerca accademica su eventi passati e storie di eventi di tempi lontani, tradizioni di tempi antichi, che sono come le pagine di un libro polveroso oscurato dal tempo. Lo Spirito Santo vive e agisce nella storia della Chiesa, guidandoci a tutta la verità (Gv 16, 13). Ecco perché lo studio della storia della Chiesa – a cui vi esorto tutti – ci aiuta a comprendere meglio molti fenomeni della vita religiosa moderna, ci insegna a distinguere ciò che è importante da ciò che non lo è e a discernere gli spiriti (1 Cor 12,10), comprendendo la sapiente Provvidenza di Dio per la Chiesa.
Fin dall’inizio della sua esistenza storica, la Chiesa è stata e rimane una comunità di credenti in Cristo, che comprendono e sperimentano l’unità nel Sacramento della Santa Eucaristia, quando con una sola bocca e un solo cuore confessiamo la fede nella Santissima Trinità e partecipiamo all’unico Calice di Cristo. Lo Spirito Santo insegna alla Chiesa a rispondere alle sfide dei tempi con ragione conciliare e nel dialogo fraterno. Questo fu il caso del primo Concilio degli Apostoli a Gerusalemme, che rappresentò una svolta decisiva nella diffusione della Buona Novella e determinò la portata universale della missione della Chiesa. Questo fu il caso del Concilio di Nicea del 325, che ottenne una vittoria dogmatica sull’eresia di Ario e respinse questo insegnamento come contraddittorio con i fondamenti stessi della fede cristiana. Questo fu il caso anche dei successivi Concili. È così che crediamo e speriamo che sarà fino alla fine dei tempi.
Oggi, mentre l’Ortodossia mondiale attraversa un momento molto difficile, quando è richiesta una profonda comprensione teologica dei problemi ecclesiologici, lo affermiamo con convinzione: le decisioni più importanti che riguardano i fondamenti dell’esistenza della Chiesa e la sua fedeltà all’insegnamento apostolico e ai fondamenti canonici, riguardanti l’attuazione della chiamata salvifica ad essere colonna e sostegno della verità (1 Tm 3, 15), devono essere prese insieme, nell’unità dello Spirito e nel vincolo della pace (Ef 4, 3).
Lo attestiamo costantemente e preghiamo affinché, per intercessione dei Santi Padri del Primo Concilio Ecumenico, Dio ha guardato misericordiosamente la Sua Chiesa e ha concesso ai suoi figli fedeli la forza, la saggezza, il coraggio e la fermezza per rimanere il sale della terra e la luce del mondo (Mt 5, 13-14), per essere i Suoi audaci testimoni fino ai confini della terra (Atti 1, 8), fino alla venuta di Cristo.
Invocando su tutti voi, miei cari, la pace e la benedizione di Dio, vi auguro di crescere nell’amore e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, al quale si addice ogni gloria, onore e adorazione con il Padre e lo Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amin!
+KIRILL, PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS’
(Fonte: www.patriarkhija.ru)