Mosca, 8 maggio 2024 – Alla vigilia del 79° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha deposto una corona di fiori presso la Tomba del Milite Ignoto nel Giardino di Alessandro, vicino alle mura del Cremlino.

Alla solenne cerimonia hanno partecipato: il metropolita Pavel di Krutitsij e Kolomna, vicario patriarcale della metropolia di Mosca; il metropolita Grigorij di Voskresensk, direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca, primo vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ per la città di Mosca, vicario del Monastero stavropegico di Novospassky; il metropolita Nikandr di Naro-Fominsk, presidente del Dipartimento economico e finanziario del Patriarcato di Mosca; il metropolita Feognost di Kashira, presidente del Dipartimento sinodale per i monasteri e il monachesimo, vicario del Monastero stavropegico del Don; l’arcivescovo Foma di Odintsovo e Krasnogorsk, capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca; l’arcivescovo Aksij di Podolsk e Ljubertsij; l’arcivescovo Sava di Zelenograd, vice direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca; il vescovo Serafim di Istra, presidente del Dipartimento sinodale per gli affari giovanili; il vescovo Evfimij di Lukhovitsij, presidente del Dipartimento missionario sinodale, vicario del Monastero stavropegico di Vysoko-Petrovka; il vescovo Aleksij di Ramenskij, segretario personale di Sua Santità il Patriarca Kirill; il protopresbitero Vladimir Divakov, segretario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ per la città di Mosca; igumeni e igumene dei monasteri stavropegici; i decani dei distretti ecclesiastici della diocesi di Mosca (città); il clero di Mosca.

Alla cerimonia hanno partecipato anche il comandante militare di Mosca, il tenente generale E.A. Selezenev, ufficiali e soldati della Compagnia della Guardia d’Onore del 154° Reggimento Preobrazenskij.

Dopo la deposizione della corona di fiori è stato dichiarato un minuto di silenzio. L’orchestra militare ha eseguito l’inno russo.

 

 

Il Primate, i gerarchi e il clero della Chiesa ortodossa russa hanno proclamato «Memoria eterna» «ai capi e ai soldati che hanno dato la vita per la fede e la Patria sul campo di battaglia» e hanno cantato il tropario della festa di Pasqua.

Poi ha avuto luogo una marcia cerimoniale della Compagnia della Guardia d’Onore del 154° Reggimento Preobrazenskij.

Sua Santità il Patriarca Kirill si è congratulato con i soldati: «Cari fratelli, vi saluto cordialmente e mi congratulo con voi per questa splendida giornata!

Ogni volta che vedo i vostri volti, il vostro portamento, la vostra meravigliosa uniforme militare russa, mi sento orgoglioso del nostro popolo, per come è rappresentato nelle valorose Forze Armate. Certo, una cosa è marciare, un’altra è difendere la Patria, anche se queste due cose sono strettamente legate tra loro, perché entrambe richiedono disciplina e una sorta di dedizione. Ma ovviamente sono necessari quando si tratta della vita e della morte, quando si tratta dell’esistenza stessa del nostro Paese.

Per molti anni abbiamo goduto della pace e, probabilmente, le parole del Patriarca in quel momento sarebbero suonate irrilevanti, ma oggi sappiamo che la difesa della Patria è una realtà che i rappresentanti delle nostre Forze Armate affrontano ogni giorno. E Dio non voglia che nessuna forza esterna, nessuna contraddizione interna possa indebolire la nostra Patria.

Oggi la Russia svolge un ruolo di civiltà unico al mondo, perché rappresenta una sfida a quelle terribili tendenze che mirano alla distruzione della moralità, alla distruzione della cosa più sacra e cara che è alla base della creazione della civiltà umana. Sorprendentemente, la Russia, in un certo senso, oggi è il fattore che preserva il mondo intero, l’intera civiltà moderna, dal terribile degrado, che potrebbe portare alla fine della storia umana. La Russia ha sempre avuto una responsabilità speciale per il mondo, per l’esistenza delle persone, per l’esistenza del mondo. E il nostro Paese ha adempiuto così coraggiosamente a questa responsabilità durante la Grande Guerra Patriottica, giocando un ruolo decisivo nella sconfitta del fascismo e nella liberazione dell’Europa e del mondo intero.

Voglia Dio concedere che anche oggi la Russia abbia il potenziale spirituale e morale, e le Forze Armate la potenza militare, che ci permettano di stare a guardia della nostra Patria e, in un certo senso, a difesa di tutti coloro che non vogliono vivere sotto il giogo di quegli stessi pseudo valori diretti contro la natura umana stessa, contro la storia, contro la cultura, contro gli ideali del genere umano. Oggi la Russia ha un ruolo speciale e, nello svolgimento di questo ruolo e, direi, di questo servizio, il nostro Paese fa affidamento principalmente sulle sue Forze Armate, che ne garantiscono la libertà e l’indipendenza e che costituiscono un formidabile monito per chiunque abbia il desiderio di trattare con la nostra Patria con la forza.

Tutti noi rispettiamo profondamente le nostre Forze Armate, le amiamo: lo dico a nome del popolo, a nome della Chiesa. E Dio conceda che nelle vostre opere, nel vostro servizio, nella vostra lealtà alla Patria, questo nostro amore si rifletta in azioni reali e genuine, nel vostro coraggio, nella vostra prodezza e nella vostra lealtà disinteressata al giuramento e al servizio della Patria. Il Signore stesso vi aiuti in questo cammino tanto onorevole, glorioso e grande, e vi protegga da ogni male e da tutti gli avversari!».

Poi Sua Santità si è rivolto ai gerarchi, al clero e ai monaci: «Cari vescovi, madre badesse, padri, fratelli!

Vi saluto tutti cordialmente e mi congratulo con voi per questa splendida giornata. In questa vittoria sono state investite la forza della Chiesa ortodossa russa e la vita di molti dei nostri arcipastori e pastori, che hanno prestato il loro servizio non tanto al fronte quanto nelle retrovie o fornendo sostegno ai distaccamenti partigiani.

E oggi è richiesto molto anche a voi e a me. Siamo responsabili dello stato spirituale delle persone e quindi della loro capacità di distinguere il bene dal male. Il demone ha organizzato lo sviluppo della civiltà moderna in modo tale da confondere i concetti di bene e male, e quando i concetti di bene e male si mescolano, una persona non può distinguere il bene dal male. Forse ad alcuni le mie parole sembreranno ridondanti, ma credetemi, il mondo ha intrapreso questa strada e niente potrà fermare il movimento verso questo terribile obiettivo tranne Dio stesso. E la Chiesa si rivolge a Dio con la preghiera per la salvezza dell’intero genere umano, per la salvezza e la preservazione della nostra Patria e, naturalmente, per la preservazione dei nostri ranghi nell’unità.

Ringrazio tutti per il servizio che svolgete sia nella Madre Sede di Mosca che in altri luoghi, ed esprimo l’auspicio che anche in questo fatidico e difficile momento la Chiesa si dimostri degna di quei meravigliosi santi, clero e laici che, nei momenti più difficili della storia della nostra Patria, hanno dato, forse in senso spirituale, un contributo decisivo alla libertà, all’indipendenza e al benessere del nostro Paese. Possa questo servizio al mondo, alle persone, ma prima di tutto alla nostra Patria, riflettersi con tutta la certezza e con tutta la sua forza nel vostro umile servizio».

(Fonte: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’; www.patriarkhija.ru)