09/06/2021
Russia - Putin su ddl dei popoli autoctoni ucraini


Mosca, 9 giugno 2021 – Il presidente Vladimir Putin ha commentato il disegno di legge sui «popoli autoctoni» del presidente ucraino Vladimir Zelensky, osservando che questa concezione e identificazione etnica gli hanno ricordato i metodi della Germania nazista.
Il documento, che il Presidente ucraino ha presentato alla Verchovna Rada (Parlamento) a maggio, definisce i diritti dei popoli autoctoni nello Stato, i russi non sono stati inclusi in questo elenco.
In un'intervista andata in onda sul canale televisivo Rossiya 24, Putin ha sottolineato di avere un atteggiamento negativo nei confronti di questa iniziativa e ha definito questa divisione assolutamente inaccettabile e contraria alle norme del diritto umanitario.
«Di per sé, la divisione in autoctoni, categorie di persone di prima classe, di seconda classe e così via, assomiglia decisamente a qualcosa di simile alla teoria e alla pratica della Germania nazista», ha aggiunto.
Come notato da Putin, non è chiaro a cosa vadano incontro le persone di sangue misto.
«Ora che faranno, come nella Germania nazista misureranno i loro crani, altre parti del corpo con un compasso e determineranno se è un vero ariano o no? Quindi qui definiranno un vero ucraino e uno non vero?».
Il Presidente ha consigliato di non dimenticare come è nato lo Stato ucraino. «È una conseguenza del periodo sovietico. I bolscevichi, organizzando l'Unione Sovietica, hanno creato le repubbliche dell'Unione e l'Ucraina. Si può ricordare che questi territori entrarono a far parte dello Stato russo o il processo di riunificazione con la Russia iniziò nel 1654 con il trattato di Perejaslav. E poi quelle persone che vivevano in questi territori, queste sono nella lingua odierna tre regioni, sono persone che si consideravano e si definivano russi e ortodossi», ha detto Putin.


Ha sottolineato che tutto questo è nei documenti negli archivi.
Il Presidente russo ha inoltre preventivato che non ci sarebbe stata alcuna reazione da parte dei Paesi occidentali e dell'Osce al disegno di legge ucraino.
Allo stesso tempo Putin ha definito il disegno di legge ucraino «un duro e potente colpo per il popolo russo nel suo complesso».
«Nessuno vuole essere una persona di seconda classe, non sto nemmeno parlando di discriminazione nel linguaggio e in altri componenti della vita normale di una persona, ma questo porterà al fatto che centinaia di migliaia, e forse anche milioni saranno costretti ad andarsene, non volendo essere persone di serie B, oppure cominceranno ad identificarsi in qualche altro modo», ha concluso il Presidente.

Duma chiede agli europarlamentari di giudicare il ddl ucraino sui popoli autoctoni

La Duma russa, la Camera bassa del parlamento, ha condannato l'iniziativa del Presidente dell'Ucraina e ha invitato i parlamentari europei ad esprimere la propria opinione in merito.
I parlamentari russi hanno inoltre riferito che milioni di russi (17,2% della popolazione ucraina, secondo l'ultimo censimento), centinaia di migliaia di bielorussi (0,57%) e moldavi (0,54%), che sono le più grandi minoranze etniche dell'Ucraina, con un colpo di penna sono state private del diritto di considerarsi popolazioni autoctone del Paese.
Se questa legge verrà approvata, secondo i deputati russi, anche ungheresi, ebrei, bulgari e greci non saranno considerati popoli autoctoni.
La Duma ha dichiarato di qualificare il disegno di legge presentato dal Presidente ucraino come «un oltraggio alla memoria storica e un nuovo tentativo di creare un solco tra ucraini, russi ed altri popoli presenti in Ucraina» ed ha osservato che questo ddl conferma le sue precedenti conclusioni sulla nefandezza della politica etnica applicata dalle autorità ucraine, in contrasto con la propria Costituzione e le proprie leggi e al di fuori degli impegni internazionali assunti.


(Fonte: it.sputniknews.com)


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Il presidente russo Vladimir Putin alla cerimonia di inaugurazione di un monumento al soldato sovietico nella regione di Tver. © Sputnik. Sergej Guneev.
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