04/04/2021
Russia - La corsa agli armamenti della Nato


Mosca, 4 aprile 2021 - L'Alleanza del Nord Atlantico ha celebrato oggi il suo 72° anniversario. Creata nel 1949 al culmine della Guerra Fredda per «contenere la minaccia sovietica», ha continuato ad espandersi dopo il crollo dell'Urss, inghiottendo ogni ex membro dell'alleanza del Patto di Varsavia e arrivando a soli 110 km da San Pietroburgo.
Il Ministero degli Esteri russo si è rivolto a Twitter per commentare l'anniversario della fondazione della Nato, confrontando la spesa dell'alleanza con quella della Russia e di altri Paesi e suggerendo che l'obiettivo dichiarato del blocco di «assicurare la pace» non coincide con le sue operazioni in Jugoslavia, Iraq, Libia e altrove.
«In questo giorno, 72 anni fa, è stata fondata la Nato con lo scopo dichiarato di 'assicurare la pace'. Ormai, sul suo conto [sono] i bombardamenti della Jugoslavia, l'invasione dell'Iraq, l'intervento in Libia e altro ancora», ha twittato il ministero, sottolineando che la spesa per la difesa dell'alleanza è cresciuta del 7,4% solo nel 2020, contribuendo alla corsa agli armamenti globale.
Il ministero ha accompagnato il tweet con un grafico che mostra 1,09 trilioni di dollari di spesa della Nato nel 2020 rispetto ai 50 miliardi di dollari della Russia e ai 790 miliardi di dollari del resto del mondo nello stesso periodo.
In un tweet separato, la delegazione russa per il controllo degli armamenti a Vienna ha suggerito che l'alleanza «non è riuscita ad adattarsi al nuovo ambiente di sicurezza», rimanendo «ossessionata dallo scoraggiare una mitica "minaccia dall'est" che non esiste» invece di «unirsi agli sforzi internazionali per bandire nuove minacce e sfide».
Il mese scorso il segretario della Nato Jens Stoltenberg ha affermato che la crescente cooperazione tra Russia e Cina, anche nella sfera militare, «definisce le sfide che la Nato deve affrontare» e ha indicato che gli aumenti della spesa per la difesa visti nel 2020 continueranno nel 2021.
La Nato spende oltre 21 volte più della Russia in campo militare; i soli Stati Uniti dovrebbero dedicare oltre 705 miliardi di dollari alla difesa nel 2021, con ulteriori aumenti equivalenti alla spesa prevista dalla Russia nello stesso settore per l'anno fiscale 2022.
Dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, invece di dissolversi la Nato ha inglobato la Polonia, la Repubblica Ceca e l'Ungheria alla fine degli anni '90, mentre la Bulgaria, la Romania, la Slovacchia, la Slovenia, l'Estonia, la Lettonia e la Lituania sono state integrate a metà degli anni 2000. L'Albania e la Croazia hanno aderito all'alleanza nel 2009, mentre il Montenegro e la Macedonia del Nord lo hanno fatto rispettivamente nel 2017 e nel 2020. La Bosnia-Erzegovina, l'Ucraina e la Georgia sono state etichettate come «paesi aspiranti».
L'Unione Sovietica ha tentato di aderire alla Nato nel 1954 e, quando la sua proposta è stata respinta, ha formato l'alleanza del Patto di Varsavia nel 1955. Nel 1990, mentre negoziava la riunificazione della Germania e la fine della Guerra Fredda, il segretario generale sovietico Mikhail Gorbaciov ha ribadito la proposta, respinta dall'allora Segretario di Stato americano James Baker, che ha definito l'idea un «sogno». Baker ha anche dato a Gorbaciov la sua parola che l'alleanza non si sarebbe estesa oltre la Germania. Nel 2017 il presidente russo Vladimir Putin ha rivelato di aver sollevato la possibilità che la Russia aderisse alla Nato nel 2000, con l'allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton che avrebbe risposto «Perché no?», sebbene negli anni a seguire non sono stati fatti ulteriori passi verso la realizzazione dell'idea.

(Fonte: it.sputniknews.com)


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La spesa per la difesa dell'alleanza atlantica è cresciuta del 7,4% solo nel 2020, contribuendo alla corsa agli armamenti globale. Da: it.sputniknews.com.
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