ELEOUSA magazine
Agosto '17

Una base russa sulla Luna... la sfida del XXI secolo


Sarà la celebrazione del 70° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica, o il 15° anniversario dell’inizio del primo mandato presidenziale di Vladimir Putin, o l'anno giubilare in onore di San Vladimir, il fondatore della Santa Rus', ma la notizia del «primo lancio spaziale dal nuovo cosmodromo di Vostochnij nella primavera del 2016» rappresenta un evento pieno di aspettative. Ad annunciarlo è stato lo stesso Presidente della Federazione Russa in occasione di una sua recente visita al cosmodromo di Vostochnij, dove ha preso visione dello stato di avanzamento dei lavori di costruzione del nuovo spazioporto nell’oblast’ dell’Amur, in Estremo Oriente russo. Il capo dello Stato ha augurato che «sarebbe bello se questo lancio avvenisse prima della Giornata del cosmonauta», che si celebra il 12 aprile, in memoria del primo volo spaziale intorno alla Terra del cosmonauta Yurij Gagarin nel 1961.
«Naturalmente ci auguriamo una cooperazione internazionale, già su larga scala oggi, ma abbiamo bisogno dei nostri partner per essere certi che il cosmodromo di Vostochnij “diventi” uno dei migliori luoghi al mondo per lavorare insieme. Vogliamo incrementare le sue potenzialità», - ha detto Putin.
Intanto la Federazione Russa ha stabilito i principali parametri del Programma spaziale federale per gli anni 2017-2020 e il finanziamento delle attività spaziali fino al 2025. Ha deciso, inoltre, di prorogare di un anno il programma federale «Cosmodromo russo», in scadenza nel 2015, in modo che il prossimo anno possa essere sviluppato un nuovo programma federale fino al 2025. Ha altresì affrontato la questione relativa al risanamento finanziario di «Roscosmos», l’Agenzia spaziale russa. Ed è proprio Roscosmos, in collaborazione con l'Agenzia spaziale europea (ESA), ad avere in programma il progetto di colonizzazione della Luna. La missione riguarderà la faccia nascosta della Luna come preambolo della successiva costruzione di una base lunare. Quasi un anno fa l'Agenzia spaziale russa ha preannunciato il progetto «Luna-27», nell'ambito del quale si vuole realizzare un apparecchio robotizzato che dovrà allunare nel più grande cratere della faccia nascosta della Luna - il Bacino Polo Sud-Aitken. Questo ha un ambiente totalmente diverso rispetto al resto della Luna. Grazie alle temperature estremamente basse, è possibile trovare in grandi quantità ghiaccio e altri elementi chimici che potranno essere usati come propellente per missili o per sistemi di supporto vitale, di cui avranno bisogno i partecipanti alle future missioni. Per questo progetto gli europei forniranno un modulo di discesa Pilot guidato dal laser, munito di sofisticate telecamere e di una trivella. A bordo del modulo ci sarà inoltre un laboratorio automatico, che potrà analizzare in loco i campioni raccolti.
«Dobbiamo andare sulla Luna. Il XXI secolo sarà il tempo in cui la civiltà umana creerà un suo presidio sulla superficie lunare. Il nostro Paese deve realizzare questo progetto, lo dobbiamo fare insieme ai nostri colleghi all'estero», - ha detto il rappresentante dell'ente spaziale russo Igor Mitrofanov. Lo sbarco è previsto nel 2029-30.
L'anno scorso sono iniziati i test di volo del missile, ne sono stati effettuati due, che hanno avuto successo. I test successivi sono in programma nel 2016. Inoltre la compagnia «Energia» sta sviluppando una nuova generazione di veicoli spaziali con equipaggio, che voleranno sulla ISS e verso la Luna.



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