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Agosto '17

Aspettando «Ginevra-2». X Assemblea Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese


La X Assemblea Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese si è svolta a Busan, in Corea del Sud, dal 30 ottobre all’8 novembre 2013. Ai lavori dell’Assemblea ha partecipato la delegazione della Chiesa ortodossa russa, guidata dal presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, metropolita Hilarion di Volokolamsk.
La cerimonia di apertura si è tenuta nel centro espositivo «Bexco». Ad essa sono intervenuti, in particolare, il segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, pastore Olav Fykse Tveit, il presidente della Chiesa evangelica luterana del Brasile e moderatore del Comitato centrale del CEC, dottor Walter Altmann, il moderatore del Comitato preparatorio dell’Assemblea in Corea, dottor K.S. Van, il sindaco di Busan H.N. Sik e altri.
Durante l’Assemblea sono state tenute discussioni sui temi della solidarietà cristiana e del sostegno reciproco di fronte alla persecuzione dei cristiani in varie parti del mondo, sulla risoluzione pacifica del conflitto in corso in Siria, sul problema dell’ingiustizia economica e sociale nella società moderna.
La cerimonia di inaugurazione si è conclusa con uno spettacolo teatrale, al termine del quale ha avuto luogo la prima sessione plenaria della X Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese, che ha visto l’intervento del metropolita Hilarion di Volokolamsk.
Il Consiglio Ecumenico delle Chiese fino ad oggi rimane uno strumento unico per la cooperazione intercristiana, che non ha pari al mondo, ha detto il capo della delegazione della Chiesa ortodossa russa all’Assemblea.
Nel suo discorso, il metropolita ha evidenziato le principali sfide che si pongono oggi dinanzi al mondo cristiano. Una di esse è costituita dal secolarismo militante, che continua ad imporsi in Europa ed in America e che persegue il fine dell’esclusione della religione dalla vita pubblica e dell’abbandono delle norme etiche fondamentali comuni a tutte le religioni tradizionali.
Nel suo discorso, il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa russa ha richiamato l’attenzione dell’Assemblea sul fatto che, nel corso degli ultimi anni, le convivenze di persone dello stesso sesso sono state legalizzate in diversi stati degli Usa, in molti Paesi dell’America Latina, in Nuova Zelanda, così come in Francia, Inghilterra e Galles.
Il capo della delegazione della Chiesa russa ha osservato che la risposta delle Chiese cristiane alle sfide del mondo moderno deve essere basata sulla rivelazione divina, che ci viene trasmessa nella Bibbia, esprimendo il proprio rammarico per il fatto che non tutte le Chiese cristiane oggi sono capaci di affermare gli ideali morali proposti dalla Bibbia, nonostante la visione del mondo secolaristica dominante.
Nella sua relazione, il presidente del Dipartimento ha segnalato un altro importante problema: la sfida del cosiddetto radicalismo religioso, in particolare, di quelle frange fondamentaliste islamiche che minacciano l’esistenza stessa del cristianesimo in Medio Oriente e in alcuni Paesi in Asia e in Africa. I cristiani sono oggi la comunità religiosa più perseguitata nel mondo, ma a livello internazionale non si adottano misure per migliorare la situazione, ha affermato il metropolita Hilarion, sottolineando che per la soluzione di questo problema occorre coinvolgere tutti gli strumenti possibili diplomatici, umanitari, economici e altri.
Il metropolita si è detto sicuro della necessità di sviluppare l’interazione con le religioni tradizionali, in particolare con l’Islam, mettendo in risalto l’importanza del lavoro fatto dal Consiglio Ecumenico delle Chiese per ridurre il livello di tensione in Siria e scongiurare un’ulteriore escalation del conflitto, così come per evitare un intervento militare dall’esterno.
Al termine del suo discorso, il metropolita Hilarion ha ringraziato le comunità cristiane della Corea del Sud per la loro ospitalità e l’ottima organizzazione del forum. Ha assicurato l’Assemblea che la Chiesa ortodossa russa approva gli sforzi del popolo coreano nella ricerca dell’unità e sostiene i processi in corso, volti a superare le tensioni tra i due Paesi della penisola coreana.
Le critiche alle innovazioni liberali in alcune Chiese protestanti, mosse dal metropolita nel suo intervento, hanno suscitato una vivace discussione nella sessione plenaria, durante la quale la maggioranza degli intervenuti ha sostenuto la posizione della delegazione della Chiesa ortodossa russa.
In particolare, la rappresentante di una delle Chiese protestanti dell’Africa ha ringraziato il metropolita Hilarion per l’intervento a sostegno dei valori tradizionali.
Il metropolita Bishoy, della Chiesa copta, ha sostenuto la posizione del presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca e il rappresentante della Chiesa siro-ortodossa ha espresso la sua gratitudine al metropolita Hilarion per aver richiamato l’attenzione dell’Assemblea sulla situazione catastrofica dei cristiani in Siria e in Medio Oriente.
Intanto, il 18 settembre, il Consiglio Ecumenico delle Chiese ha tenuto nella città di Bossey, in Svizzera, la consultazione di un giorno proprio per discutere il problema della crisi in Siria.
Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti delle Chiese cristiane in Siria e in altri Paesi attivamente coinvolti negli sforzi per superare la crisi. All’incontro ha partecipato anche l’ex segretario generale dell’Onu Kofi Annan, l’inviato speciale delle Nazioni Unite sulla Siria Lakhdar Brahimi, e altri rappresentanti delle organizzazioni internazionali.
La Chiesa ortodossa russa è stata rappresentata dal presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca. Alla riunione ha partecipato anche il rappresentante della Chiesa ortodossa russa al Consiglio Ecumenico delle Chiese e presso le organizzazioni internazionali a Ginevra, arciprete Mikhail Gundjaev.
L’incontro è stato indetto per esaminare la situazione nella Repubblica siriana e cercare di trovare possibili aree di azioni congiunte delle Chiese che fanno parte del Consiglio Ecumenico delle Chiese per risolvere la situazione.
Rivolgendosi ai presenti, Kofi Annan ha detto che non vede alcuna possibilità di soluzione militare al problema siriano. Pur apprezzando l’iniziativa della Russia di risolvere il problema delle armi chimiche in Siria e impedire un attacco militare, egli ha sottolineato che solo la Russia e gli Stati Uniti, in uno sforzo comune, utilizzando la propria autorità e influenza, possono avviare i negoziati tra le parti in conflitto. In molte occasioni, durante il suo discorso, egli ha più volte sottolineato la necessità di una rapida convocazione della conferenza «Ginevra-2».
I rappresentanti delle Chiese siriane hanno testimoniato la sofferenza dei cristiani siriani. Un numero crescente di famiglie cristiane è in fuga dal Paese. Il pericolo che la Siria, che vanta una lunga storia cristiana, possa ora perdere completamente la presenza cristiana è reale.
Nel suo discorso, il metropolita Hilarion ha reso noto ai presenti il contenuto della lettera di Sua Santità il Patriarca Kirill al presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il cui tema principale era quello di evitare un attacco militare contro la Siria. Egli ha parlato in dettaglio del lavoro svolto dalla Chiesa russa per migliorare la situazione in Siria e per alleviare le sofferenze del popolo siriano. «Quando siamo stati invitati a questa consultazione, molti la ritenevano disperata. Non vedevamo alcuna possibile soluzione per la situazione in Siria. Ora c’è un senso di speranza. È molto importante per tutti noi un momento di riflessione su quali debbano essere i prossimi passi per raggiungere la pace in Siria...», - ha detto.
Il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca ha sottolineato che la Chiesa ortodossa russa collabora con le autorità russe per raggiungere una soluzione pacifica al problema siriano.
«Siamo lieti di vedere che questa collaborazione sta dando i suoi frutti», - ha aggiunto. Il metropolita Hilarion si augura, inoltre, che durante la conferenza di pace «Ginevra-2» si raggiungano soluzioni politiche affidabili sulla Siria.
Il gerarca della Chiesa russa ha invitato le Chiese cristiane di tutto il mondo ad interagire con i propri governi, al fine di impedire il paventato ritorno ad una soluzione militare.
Al termine della riunione, i partecipanti hanno prodotto un comunicato che esprime la loro visione comune sulla situazione in Siria e sui possibili modi per risolverla: «Non ci può essere alcuna soluzione militare alla crisi in Siria.
La comunità internazionale ha bisogno di un approccio responsabile per la ricerca di una soluzione politica del conflitto e per il raggiungimento della pace in Siria, al fine di salvare molte vite... I cristiani in Siria sono parte integrante di una società poliedrica, che ha una ricca storia. In tutto il mondo, le Chiese sono chiamate a lavorare con i governi dei loro Paesi per la risoluzione pacifica della crisi», dice il documento.
I partecipanti alla riunione hanno riconosciuto l’opportunità di organizzare un’altra consultazione poco prima della conferenza internazionale di pace «Ginevra-2», che, come annunciato, si terrà il 22 gennaio 2014.



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Il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk
Busan - Sessione plenaria del CEC
Bossey - Il metropolita Hilarion incontra Kofi Annan e il pastore Plav Fykse Tveit
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