ELEOUSA magazine
Agosto '17

Un Trattato sul cosmo... Per difendere l'indipendenza della Luna


La Russia si oppone alla revisione dei confini storicamente definiti dalla linea di Kármán tra atmosfera e spazio. Lo riferisce un documento di lavoro inoltrato da Mosca al Comitato per gli usi pacifici dello spazio e pubblicato sul sito dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari spaziali. Secondo Mosca, tali iniziative mirano a separare lo spazio aereo dallo spazio esterno per creare una nuova area per i voli suborbitali, che non sarebbe soggetta alle regole della legge spaziale, che include un divieto fondamentalmente importante di mettere nell'orbita intorno alla Terra qualsiasi oggetto con armi nucleari o altri tipi di armi di distruzione di massa. L'organizzazione meteorologica mondiale propone di stabilire il confine tra atmosfera e spazio al limite superiore della mesosfera, cioè 80-90 km, mentre la linea di Kármán è a 100 km sul livello del mare. Intanto la Russia attraverso le Nazioni Unite vuole difendere l'indipendenza della Luna e ottenere l'accordo per un «Trattato sul cosmo», che vieta l'appropriazione indebita di oggetti e risorse spaziali.


Nell'anno del 60° anniversario del lancio del primo satellite sovietico nello spazio, lo Sputnik 1, la Russia vuole limitare l'estrazione delle risorse a favore dei singoli Paesi e intende difendere l'indipendenza della Luna all'Onu. Vuole anche discutere un progetto di risoluzione di cambiamenti nel diritto internazionale per l'estrazione di risorse fossili sulla Luna e sugli asteroidi. L'accordo integrativo per un «Trattato sul cosmo», preparato dalla Russia, prevede l'accordo internazionale sull'obbligo di attuazione della risoluzione. In caso di adozione dell'accordo, già esiste il divieto di appropriazione indebita di oggetti spaziali e risorse spaziali, ma così diventerebbe obbligatorio per tutti i Paesi, senza la possibilità di ignorare il diritto internazionale a livello nazionale.
Si propone di vietare l'appropriazione di oggetti spaziali, usare risorse a favore di singole economie nazionali. Il Ministero degli Esteri russo ha riferito al giornale Izvestia che questa iniziativa verrà proposta ad aprile 2018 in una riunione della commissione delle Nazioni Unite per lo spazio a Vienna. La Russia propone alla comunità globale di inserire nel sistema legale internazionale un «contratto sullo spazio».
«Il contratto sullo spazio», che regola i principi di funzionamento degli Stati della Terra per la ricerca e l'uso dello spazio esterno, inclusi la Luna e gli altri corpi celesti, è stato firmato da Usa, Gran Bretagna e Urss il 27 gennaio 1967. Ora più di 100 Paesi nel mondo ne sono membri firmatari. Il documento vieta di porre armi nucleari o altre armi di distruzione di massa in orbita intorno alla Terra, sulla Luna o su qualsiasi altro corpo celeste, comprese le stazioni spaziali. Il contratto specifica che nessuno Stato può possedere corpi spaziali o parte di essi, vieta anche di utilizzare la Luna per scopi militari e per la creazione di basi militari. Ma il contratto non parla di estrazione di risorse naturali.
Il 18 dicembre 1979, in piena Guerra Fredda, ai membri delle Nazioni Unite è stato chiesto di firmare un accordo supplementare sulle attività degli Stati sulla Luna e altri corpi celesti. L'accordo prevedeva il divieto per gli Stati della Terra di possedere la Luna e il suo spazio lunare. In questo modo, la Luna e tutti gli altri corpi celesti sarebbero caduti sotto l'azione di questo diritto internazionale. Sarebbe stato proclamato il principio della parità di diritti di tutti gli Stati della Terra sulla Luna e altri corpi celesti, ma anche il principio di inammissibilità di richieste da parte di un qualsiasi Stato di reclamare la sovranità su un corpo celeste. Tuttavia, a differenza del «Trattato sul cosmo» gli Usa e l'Urss hanno rifiutato di considerare questo accordo, non lo hanno ratificato né i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, né i Paesi con un programma spaziale. Quindi, questo accordo fino ad ora non ha alcun potere.
Grazie all'assenza di accordi per la regolazione internazionale, nel 2015 gli Usa hanno adottato la legge «sulla competitività nel settore commerciale e dei lanci spaziali», che in realtà rivede la legislazione internazionale per l'estrazione di risorse al di fuori della Terra. La legge ha dato alle aziende americane il diritto di produrre, assegnare, possedere, trasportare e vendere risorse di altri corpi celesti. Gli Usa si sono arrogati il diritto di costruire sulla Luna una miniera per elio, nichel, oro.
Nel 2017 una legge simile è stata adottata dal Lussemburgo. Proprio l'adozione di queste leggi nazionali è stato il motivo che ha spinto la Russia a sollecitare l'Onu sulla questione dell'uso delle risorse naturali della Luna e per chiedere il divieto di uso delle risorse dello spazio. In Russia ritengono che tali leggi compromettano il diritto spaziale internazionale e sottolineano che la decisione unilaterale di questo problema da parte di singoli Stati può portare a conseguenze negative e a conflitti.



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Aula dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York
Luna e Torre Spasskaya del Cremlino
Agosto '17


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