ELEOUSA magazine
Agosto '17

4° giorno - Gerusalemme. Monastero Gorny, Yad Vashem, monasteri della Maddalena e dell'Ascensione


Il 12 novembre il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha visitato il monastero Gorny, dove è stato accolto dal capo della Missione Ecclesiastica Russa a Gerusalemme, archimandrita Isidor (Minaev), dalla madre superiora Giorgia (Shchukin), dalle suore e dai pellegrini.
Il Primate della Chiesa Ortodossa Russa ha consacrato la cattedrale principale del monastero in onore di Tutti i Santi che hanno illuminato la terra russa. Hanno concelebrato con Sua Santità il metropolita Esichij di Kapitoliad, i membri della delegazione della Chiesa Ortodossa Russa, l’arcivescovo Mark di Berlino, Germania e Gran Bretagna, vicepresidente del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Ortodossa Russa all’estero, e l’arcivescovo di Pereyaslav-Khmelnitsky e Vishnev Aleksandr. Durante il servizio hanno pregato il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione del Patriarcato di Mosca V.R. Legoida, religiosi, molti pellegrini e filantropi.
Erano presenti nel tempio l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Russia in Israele S.Y. Yakovlev, il rappresentante della Federazione Russa presso l’Autorità Nazionale Palestinese U.N. Rudakov, il ministro-consigliere dell’Ambasciata della Federazione Russa in Israele A.L. Yurkov, i rappresentati del corpo diplomatico, del Governo e delle organizzazioni pubbliche presenti in Terra Santa.
Al termine del servizio, la madre superiora ha ringraziato il Patriarca Kirill per la cura paterna verso il monastero e per la consacrazione della restaurata chiesa di Tutti i Santi.
“Vostra Santità, noi continuamente Vi ricordiamo nella preghiera in Terra Santa - nel Getsemani e in altri luoghi sacri. Il nostro primo saluto e la preghiera sono per Vostra Santità, perché sappiamo il lavoro che svolgete nella Santa Rus’: Voi costantemente servite, visitate le diocesi, i templi, i monasteri, ovunque pregate, Voi salvate i giovani con i Vostri profondi sermoni”.
In ricordo della visita al monastero, la madre Giorgia ha presentato a Sua Santità il Patriarca l’icona della Regina del Cielo con S. Elisabetta.
Nel ringraziare, il Primate della Chiesa Russa ha ricordato la storia del monastero Gorny: “Vostre Eminenze ed Eccellenze, reverenda Madre igumena Giorgia, cari padri, fratelli e sorelle!
Oggi è un giorno gioioso e felice per me, un giorno molto speciale. Nel 1969, per la prima volta sono entrato nel monastero Gorny. Siamo arrivati a piedi fino alle rovine che erano qui - in questo posto c’erano solo quattro mura, mancavano i soffitti. Ci ha accompagnato una suora che ha detto che nel 1914 “tutto si è fermato”: i legami con la Patria e i finanziamenti. La costruzione della dimora quindi non fu terminata. Poi, nel 1969, quando era difficile immaginare che la Russia potesse concentrarsi sulle questioni spirituali, fu riconosciuta l’importanza dei luoghi santi per facilitare la comunicazione con la nostra Patria storica - tra la Santa Rus’ e la Palestina.
Inoltre, non molto tempo fa, nel 1989, il Signore mi ha chiamato a servire come presidente del Dipartimento per le relazioni esterne. E il primo problema che ho incontrato è stato il contenzioso con la Terra Santa, dove c’era il pericolo della perdita delle terre della nostra Missione, la perdita di molti soldi, così come la crisi del monastero Gorny.
Uno dei miei primi viaggi all’estero come presidente del Decr è stato proprio qui, nel 1990. Fu necessario decidere in merito alla nomina dell’igumena. Così decisi di parlare
con le suore del monastero. Ho parlato davanti alla croce e al Vangelo, come in confessione. È stato un lungo lavoro, abbiamo dovuto ascoltare tutti i sospiri di cuore. E dopo molte ore di conversazione, mi sono reso conto di quello che dovevo fare, e quando tornai con una relazione indirizzata a Sua Santità il Patriarca Alessio II, di venerata memoria, chiesi di benedire come igumena suor Giorgia, del monastero Puhtitsa. Sua Santità il Patriarca non fu subito d’accordo. Disse che aveva bisogno di riflettere, perché madre Giorgia era molto necessaria al monastero Puhtitsa, in Estonia. Ma Sua Santità pochi giorni dopo disse che era d’accordo con le mie scelte, di conseguenza suor Giorgia venne nominata igumena del monastero Gorny.
Da allora, mia cara, Voi dimostrate di essere degna di portare questo ministero. Avete condiviso l’amore e il rispetto con le sorelle del monastero e con tutta la Chiesa. Né l’età né il tempo Vi hanno impedito di svolgere il Vostro ministero.
Quando la situazione economica e politica in Russia cominciò a cambiare per il meglio, decisi di iniziare il restauro del tempio. Con la benedizione di Sua Santità il Patriarca Alessio II, abbiamo cominciato a cercare benefattori, sponsor, e ottenere i permessi. Non è stato facile, tuttavia si iniziò a costruire le pareti di questo tempio vivente di Dio.
Dico questo per molti di Voi che non conoscono questa storia affinché comprendano perché oggi è un giorno speciale per il monastero, per la Chiesa Russa, e per me personalmente.
Vorrei esprimere i miei più sentiti ringraziamenti a tutti coloro che hanno partecipato alla costruzione di questo tempio di Dio: il capo della Missione Ecclesiastica Russa di Gerusalemme, coloro che mi hanno aiutato in quegli anni presso il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, che hanno compiuto grandi sforzi per garantire che il restauro del monastero venisse portato a termine. Un grande grazie a Voi, Madre igumena Giorgia,
e a tutte le suore del santo monastero.
Noi siamo in un posto speciale: la Madre di Dio venne qui dopo aver sentito la Buona Notizia dall’Angelo. Ha vissuto qui per tre mesi dai suoi pii parenti Zaccaria ed Elisabetta. In quei giorni la Sua carne tesseva la carne del Dio-uomo, il Signore Gesù Cristo. Fu un tempo di silenzio, di solitudine, di concentrazione spirituale della Beata Vergine. Non fu un caso che padre Antonin (Kapustin), che per quasi trent’anni ha svolto il suo ministero in Terra Santa, prese la decisione di acquistare il terreno, consacrato da questo splendido evento nella storia del Nuovo Testamento, per creare qui un monastero ortodosso russo.
Vorrei che Voi, Madre igumena, con tutte le suore del monastero continuiate con dignità a portare avanti il Vostro servizio, tenendo conto della grande missione che portate. Dal momento in cui è stato possibile per molti dei nostri pellegrini venire in Terra Santa, il monastero Gorny per molti di loro è diventato non solo un luogo di preghiera, ma la casa in cui dimorare durante il pellegrinaggio. Le suore del monastero svolgono un servizio speciale: accompagnano i nostri gruppi di pellegrini, parlano dei santuari, condividono la loro esperienza di vita spirituale in Terra Santa. Conosco i risultati meravigliosi che si ottengono durante questi pellegrinaggi, come aprire il cuore delle persone scettiche o completamente non credenti, come queste persone si avvicinano alla fede stando a contatto con i santuari di Gerusalemme, tra cui l’esperienza spirituale di vita nel monastero Gorny.
La vostra vita qui è sotto la protezione del Patriarca di Gerusalemme Teofilo. Vorrei, attraverso il metropolita Isichij, che gentilmente mi ha accompagnato, esprimere la mia gratitudine a Sua Beatitudine Teofilo per l’amore paterno e il sostegno al monastero e per l’attenzione
della Confraternita del Santo Sepolcro.
Una speciale parola di ringraziamento rivolgo a tutti coloro che lavorano con impegno in questo monastero, aumentando la sua gloria.
Vorrei anche ringraziare padre Isidor, il capo della Missione Ecclesiastica Russa a Gerusalemme, insieme a tutto il team della Missione, per il supporto al nostro monastero Gorny. Nessuna decisione importante viene presa senza padre Isidor, e lui è personalmente responsabile per il benessere del monastero Gorny. Vi auguro, padre Isidor, l’aiuto di Dio, la sapienza, la forza spirituale e l’intuizione spirituale, non solo per essere un leader, un amministratore, ma anche il padre spirituale delle suore” del monastero.
In memoria della grande consacrazione della cattedrale di Tutti i Santi russi del monastero Gorny, Sua Santità il Patriarca Kirill ha donato alla cattedrale l’icona della Protezione della Vergine Santa. “Lasciate che sotto il Suo Velo, con la Sua intercessione, le Sue preghiere siano rivolte per la salvezza della vita del monachesimo e di chiunque che con fede viene in questo luogo sacro per visitare la terra di Palestina” - ha detto Sua Santità.
Nel benedire le ulteriori opere dell’igumena del monastero, Sua Santità ha dato alla Madre Giorgia l’icona di San Sergio di Radonež.
Inoltre, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha annunciato il decreto con cui alla cattedrale di Tutti i Santi del monastero Gorny e alla chiesa della Madre di Dio di Kazan della Missione Ecclesiastica Russa a Gerusalemme è stato concesso il diritto di pronunciare la preghiera del “Padre Nostro” con le Porte Sante aperte.
Sua Santità il Patriarca Kirill ha conferito i premi della Chiesa a un certo numero di persone che hanno collaborato alla ricostruzione della cattedrale di Tutti i Santi in terra russa:
• Il membro del consiglio di amministrazione della Fondazione che sostiene l’istruzione, la cultura e lo sport “UTIS” E.V. Anisimov ha ricevuto l’ordine di Sant’ Eufrosina, granduchessa di Mosca (I grado).
• L’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Russia in Israele S.Y. Yakovlev è stato insignito dell’ordine di San Sergio (II grado).
• Lo stesso ordine è stato assegnato al rappresentante della Federazione Russa presso l’Autorità Nazionale Palestinese, A.N. Rudakov.
• L’ordine di Sant’Andrej Rublev (II grado) è stato consegnato a G.I. Lysak, direttore della società “Sedanka”; lo stesso ordine (III grado) è andato a B.A. Falcon, direttore generale della società chimica “Shchekinoazot”.
• La medaglia del Santo Principe Daniele di Mosca è stata presentata al ministro-consigliere dell’Ambasciata Russa in Israele, A.L. Yurkov.
• La medaglia di Gloria e onore (I grado) è stata conferita a Cesar Margie, responsabile per le comunità cristiane presso il Ministero degli Interni israeliano e al dr. Dani Haimovich, presidente della Compagnia di amicizia giudaico-cristiana.
• Il presidente della sezione di Betlemme della Società Imperiale Ortodossa di Palestina Matar Dowd è stato premiato con la medaglia di San Sergio di Radonež (I grado).
• Il tesoriere del monastero Gorny, suor Michaela, e il decano del monastero, suor Alessia, sono state premiate con le medaglie di Sant’ Eufrosina di Mosca.

1. “Yad Vashem”
Il 12 novembre, nel corso della sua visita a Gerusalemme, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill si è recato al memoriale “Yad Vashem”. Il Primate della Chiesa Russa ha partecipato alla cerimonia di accensione della fiamma eterna nella Sala della Memoria e ha deposto una corona di fiori sul monumento.
Alla cerimonia hanno partecipato i vescovi e il clero del Patriarcato di Gerusalemme e di Mosca, nonché il presidente della Fondazione “Appello
di coscienza”, il rabbino Arthur Schneier.
Durante la cerimonia, Sua Santità, in particolare, ha detto: “Qui si ricordano i nomi di coloro che hanno difeso il popolo ebraico, hanno salvato gli ebrei da morte sicura. Essendo in questo luogo vorrei ricordare i soldati dell’Armata Rossa che hanno salvato il mondo dalla peste nazista. Vorrei, insieme ai sei milioni di ebrei morti, ricordare i ventisette milioni di cittadini sovietici morti per difendere il mondo dal Governo nazista e dalla sua tirannia.
“Yad Vashem” è certamente un luogo di lutto nazionale per gli ebrei, ma anche un luogo in cui ci si ricorda di pregare per tutti coloro che hanno dato la vita perché mai domini l’ideologia misantropa, che ha diviso le persone in base alla razza, che ha chiamato alcune persone di prima e altre di seconda classe, persone da distruggere.
Ricordate questo dolore e questa sofferenza, e al tempo stesso ricordate la grandezza del talento di tutti coloro che hanno sconfitto il nazismo. Eterna Memoria a loro”.

2. Monastero della Maddalena
Continuando il pellegrinaggio ai luoghi santi di Gerusalemme, il Primate della Chiesa Russa ha visitato il monastero di Santa Maria Maddalena al Getsemani, dove è stato accolto dalla Madre igumena Elizabeth (Schmelz).
Sua Santità ha fatto un servizio di preghiera dinanzi alle reliquie delle Sante Martiri la granduchessa Elisabetta Fëdorovna e suor Barbara.
Madre Elizabeth ha presentato a Sua Santità un ritratto della moglie dell’imperatore Alessandro II, l’imperatrice Maria Aleksandrovna, sottolineando che si tratta di un’opera realizzata dal creatore della “Palestina Russa”, padre Antonin (Kapustin).
Il Primate della Chiesa Ortodossa Russa ha rivolto un discorso ai vescovi, monaci e pellegrini presenti, dicendo: “Con un sentimento particolare sono entrato in questa chiesa restaurata. Salendo le scale, ho detto al vescovo Mark che l’ultima volta che sono stato qui, il tempio portava ancora i segni della desolazione. E negli ultimi anni, tutto è stato così meravigliosamente trasformato, e ancora una volta brillano le cupole dorate della dimora di Santa Maria Maddalena nella città santa di Gerusalemme. E quando guardiamo questo splendore - fatto dall’uomo e voluto da Dio, perché, naturalmente, tutto ciò che esiste in questo luogo è stato fatto per volontà di Dio, non possiamo dimenticare l’impresa di coloro che hanno gettato qui le basi della santità russa, della pietà russa.
Non possiamo non pensare alla vita e alle opere di padre Antonin (Kapustin). Dopo tutto,
è stato lui che ha messo l’idea di costruire questo tempio e il monastero nel cuore dei granduchi Serghej Aleksandrovič e Pavel Aleksandrovič quando insieme al cugino, il granduca Konstantin Konstantinovič, arrivarono a Gerusalemme. Allora i fratelli volentieri aderirono all’iniziativa di costruire questo tempio, dedicato alla memoria della loro pia madre Maria Aleksandrovna.
L’imperatrice Maria era una donna straor-dinaria, sulla quale forse non è stato detto abbastanza. Il nostro popolo non è pienamente consapevole della sua vita, in particolare, del suo percorso spirituale. Vi ringrazio, mia cara Elizabeth, per avermi dato questo ritratto. Non ho mai avuto una foto di Maria Alexandrovna. Per tutto quello che ho letto su di lei, il mio cuore è particolarmente caro alle opere della sua vita.
Come sappiamo, nel corso del tempo l’idea di padre Antonin (Kapustin), sostenuta dai grandi principi, fu realizzata e nel 1888 il tempio fu consacrato alla presenza del granduca Serghej Aleksandrovič e di sua moglie Elisabetta Fëdorovna, che a quel tempo non era ortodossa. Si ritiene che durante questa visita in Terra Santa e in particolare in questo luogo caro alla sua anima, decise di prendere l’Ortodossia. E noi sappiamo che è diventata ortodossa non solo a causa di una certa disciplina, che regolamentava i matrimoni tra le famiglie reali, ma anche per le sue convinzioni. Tutto quello che le è successo, allora, dimostra la profondità e la forza della fede, con la quale prese la Santa Ortodossia.
E quando le nuvole cominciarono ad addensarsi sulla Russia, Elisabetta Fëdorovna non scelse un destino facile. Poteva, naturalmente, salvare se stessa e abbandonare la Russia, ma rimase con il suo popolo sofferente, il quale si lasciò ingannare dalle menzogne e dai pensieri lontani da Dio e di conseguenza ci fu una ribellione non solo in seno al popolo stesso ma anche contro Dio. Sappiamo che tra le vittime della stessa rivolta ci fu anche Elizabetta Fëdorovna, che è stata brutalmente martirizzata ad Alapaevsk. Successivamente, con la grazia di Dio, i suoi resti sono stati portati attraverso la Siberia, l’Estremo Oriente e la Cina in Terra Santa, e ora riposano qui.
La Chiesa Russa ha portato per lungo tempo su se stessa le terribili divisioni che hanno colpito il nostro popolo. Ma per grazia di Dio, attraverso le preghiere dei Santi Martiri Reali, martiri e confessori, tra i quali la granduchessa Elisabetta Fëdorovna e suor Barbara, la comunione spirituale, canonica, è stata ripristinata, dopo che era andata perduta per la cattiva volontà umana.
Sentiamo una grande gioia e un grande beneficio da questo incontro. Siamo davvero una Chiesa, un solo popolo di Dio, riuniti intorno al trono di Dio, alimentato dal Corpo e Sangue di Cristo. Io credo che l’unità della Chiesa Russa è un segno tangibile della grazia di Dio, attraverso la quale le prove più terribili e le tribolazioni possono essere superate. Molti dei nostri concittadini pensavano che la Rivoluzione e la guerra civile fosse la fine del mondo, la venuta dell’Anticristo, la fine della storia. Potete immaginare che cosa stavano vivendo queste persone, i nostri pii antenati, quando hanno visto la distruzione e la profanazione delle chiese, il trionfo del regime ateo, quando si sono sentiti derisi per i loro sentimenti religiosi - sentimenti che da sempre sono insiti nel nostro popolo. Sembrava che non ci potesse essere alcuna liberazione e anche la persona spiritualmente più matura e saggia non riusciva a vedere la fine di questo percorso. E poi in pochi giorni è finito tutto e la nostra Chiesa è stata in grado di riunirsi e soprattutto di testimoniare i modi imperscrutabili di Dio. La comprensione di questi modi significa per noi la fedeltà al Signore sia nella gloria che nel dolore, sia nella gioia che nella sofferenza, sia nella salute che nella malattia. Oggi, il nostro popolo è ancora tentato da nuovi episodi di ateismo, che non sono proprio su base ideologica, ma l’obiettivo è lo stesso, c’è il pericolo di ripetere gli errori terribili del passato. Qui, in questo luogo, con forza dobbiamo essere consapevoli di quanto sia importante per la nostra gente non inciampare, non ripetere gli stessi errori, non cadere nella ribellione, non profanare i santuari, non distruggere l’opera di Dio, creata nella nostra Patria.
Dinanzi a queste reliquie chiediamo alle Sante Martiri, la Granduchessa Elisabetta e Suor Varvara, di pregare per la nostra Chiesa, per il nostro popolo, affinché il Signore ci dia tutta la forza e la saggezza per saper discernere tra gli spiriti, per creare una vita tranquilla, di devozione, secondo le parole della preghiera: con tutta onestà e pietà.
Il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha ringraziato l’arcivescovo Mark di Berlino, Germania e Gran Bretagna per i suoi sforzi
nel seguire quella parte della Missione Ecclesiastica Russa che è di competenza del Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa all’estero, e gli
ha dato in dono una santa panagia.
La Madre gumena Elizabeth ha ricevuto dalle mani di Sua Santità il Patriarca la croce pettorale. “Ricordate il nostro incontro di preghiera e pregate dinanzi a queste sante reliquie per la Chiesa Russa e per il Patriarca”, - ha detto Sua Santità.
Come dono per la chiesa del monastero, Sua Santità ha presentato un’icona della Madre di Dio.

3. Monastero dell’Ascensione
Il Primate della Chiesa Russa ha visitato il monastero dell’Ascensione sul Monte degli Ulivi. Il Patriarca Kirill ha celebrato un servizio funebre presso la tomba dell’archimandrita Antonin (Kapustin). Al servizio hanno preso parte il capo della Missione Ecclesiastica Russa a Gerusalemme e i vescovi della Chiesa Ortodossa Russa.
Al termine del servizio, Sua Santità Vladyka ha accolto con favore la Madre superiora, igumena Mosè (Bubnov). “Siamo lieti che padre Antonin (Kapustin), che tanto amava il Monte degli Ulivi, ora riposi qui. Per questo vediamo molti pellegrini russi - primo fra tutti Vostra Santità, - e sentiamo di appartenere alla Chiesa Ortodossa Russa”, - ha detto la Madre igumena.
Parlando ai vescovi riuniti nella chiesa, all’igumena, alle suore e ai pellegrini, Sua Santità il Patriarca Kirill ha espresso la sua gioia “per il fatto di avere l’opportunità di pregare in questo luogo santo, presso la tomba dell’archimandrita Antonin, di beata memoria, che per trent’anni
è stato in Terra Santa e con le sue opere ha creato la “Palestina Russa”, che ha aperto le porte a migliaia e migliaia di pellegrini e ci ha lasciato
in eredità meravigliosi monumenti dello spirito russo, della fede ortodossa, assimilata dalla nostra gente qui in Terra Santa.
Non senza la provvidenza di Dio padre Antonin si addormentò qui e fu sepolto qui. Al suo nome si associano le pagine più importanti della storia del pellegrinaggio russo e della presenza russa in Palestina. Sorprendentemente, è giunto il momento ancora una volta che migliaia di pellegrini provenienti da tutta la Santa Rus’ vengono in questo luogo per trovare conforto nella preghiera, trovando amorevole accoglienza.
So quanto sia importante la gioia delle persone, quanto sia importante e carico di significato aver ricreato l’unità della Chiesa Russa, che ha avuto luogo per volontà di Dio e attraverso le preghiere dei suoi martiri e confessori. Si sono aperte nuove possibilità e nuove prospettive di rinnovamento nella vita spirituale del popolo, per rafforzare la fede ortodossa e la testimonianza dell’Ortodossia in tutto il mondo”.
Sua Santità ha ringraziato la Madre igumena per il suo lavoro insieme alle sue sorelle in Terra Santa, per l’amore e l’affetto con cui accolgono
i pellegrini e per la preghiera per la Rus’ storica
e per la Chiesa Russa, offerte in Terra Santa.
Il Patriarca Kirill ha presentato alla Madre igumena Mosè la croce pettorale e ha donato al monastero un’icona della Madre di Dio.
Poi, il Patriarca Kirill ha visitato la cappella del monastero in onore di San Giovanni Battista e ha venerato le reliquie.



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Monastero Gorny
Gerusalemme - Il Patriarca Kirill insieme alle suore del monastero Gorny
Gerusalemme - Accensione della fiamma eterna al memoriale Yad Vashem
Monastero di Maria Maddalena
Gerusalemme - Il Patriarca Kirill riceve il ritratto dell'imperatrice Maria Aleksandrovna
Monastero dell'Ascensione
Agosto '17