ELEOUSA magazine
Agosto '17

Una comunità economica da Lisbona a Vladivostok


La Comunità degli Stati indipendenti (CSI) e l'Unione economica eurasiatica, come è noto, sono due associazioni d'integrazione internazionali nate per il coordinamento nel commercio, nelle finanze, nel campo legislativo e nella sicurezza tra gli Stati dell'ex Unione Sovietica. La seconda, inoltre, prevede di allargare lo spazio economico comune non solo a tutti i Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti, ma anche a tutti i Paesi europei, una «comunità armoniosa di economie da Lisbona a Vladivostok» sostiene il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.
Al momento attuale c'è un accordo di libero scambio con Egitto e Vietnam, mentre Cina, India, Iran, Tunisia, Turchia, Unione europea e Zimbawe sono canditati ad entrare nell'Unione. Secondo il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, circa 50 Paesi nel mondo vogliono cooperare con l'Unione economica eurasiatica, mentre diversi Stati desiderano discutere in merito alla creazione di una zona di libero scambio.
In un'atmosfera molto costruttiva si svolgono le riunioni del Consiglio dei Capi di Stato della CSI e del Consiglio supremo economico eurasiatico. Un ampio scambio di opinioni avviene sull'intera gamma di interazioni nel quadro di entrambe le associazioni di integrazione e vengono delineati i piani specifici per il futuro. Infatti, le competenze tra il Consiglio dei capi di Stato e quello dei capi di Governo è stato ridistribuito, i governi affronteranno un gran numero di questioni e i leader potranno concentrarsi sulla formulazione della strategia e le aree principali di sviluppo delle associazioni. In particolare, i capi di Stato dell'Unione hanno notato l'impatto positivo crescente dei processi di integrazione sulle economie dei propri Stati. Essi hanno confermato il loro interesse ad approfondire ulteriormente l'integrazione globale accelerando il completamento delle procedure nazionali di ratifica del codice doganale generale in modo che possa entrare in vigore il 1 gennaio del 2018.
È aumentata la cooperazione nel campo dell'economia digitale e sono state approvate le principali direzioni per l'attuazione dell'agenda digitale fino al 2025. È stato sviluppato un programma interstatale di cooperazione nel settore dei servizi spaziali e l'integrazione dei sistemi nazionali esistenti per il telerilevamento della Terra. Saranno utilizzate in maniera più attiva le risorse della Banca di sviluppo eurasiatica e del Fondo di stabilizzazione eurasiatica per finanziare progetti comuni nell'industria, nell'agricoltura e nelle infrastrutture. Questo sarà un ulteriore incentivo allo sviluppo della diversificazione delle strutture delle economie nazionali.
Per l'Unione economica eurasiatica una delle priorità rimane l'integrazione con i Paesi della CSI che non ancora vi fanno parte.
Nel 2018 la presidenza dell'Unione economica eurasiatica passerà alla Federazione Russa... insieme con i Mondiali di calcio.
Nello stesso anno, nello scacchiere eurasiatico si svolgerà l'Anno della Cultura e nel 2019 l'Anno del Libro. Il 2020 sarà dedicato al 75° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica. Pertanto le prossime capitali della cultura saranno l'antica città armena di Goris, poi la storica città bielorussa di Brest e la città di Shymkent del Kazakistan.



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Consiglio supremo economico eurasiatico
Agosto '17