ELEOUSA magazine
Agosto '17

Dal confronto tra Russia e Stati Uniti il destino del mondo


Sembra, ad una prima e sommaria valutazione, che i tanti problemi che riguardano l’umanità si riferiscano ed avvengano solo sul pianeta Terra. Non è proprio così. Il corridoio spaziale ha sempre diviso la Russia e gli Stati Uniti, ben al di là delle dispute terrestri iniziate subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, quando venne lanciato il satellite sovietico «Sputnik 1» il 4 ottobre 1957.
La ricerca spaziale ha un enorme impatto sulla vita e sul benessere dell’umanità, di conseguenza essa non può sottostare agli interessi delle multinazionali quando è in gioco il destino stesso del genere umano.
Dal canto suo la Russia, con gli innumerevoli successi dell’Agenzia Spaziale Russa, ha fatto la storia dell’Astronautica nel secolo scorso. Ha collaborato e collabora con la maggior parte delle agenzie spaziali del mondo condividendo progetti e/o mettendo a disposizione i suoi vettori, di cui è all'avanguardia. Entro la fine del 2015 ha in programma di lanciare verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) 6 navicelle cargo e pilotate, rispettivamente «Progress» e «Soyuz». Il 21 novembre è in programma il primo lancio della navicella cargo modernizzata «Progress-MS», mentre il 15 dicembre toccherà alla «Soyuz TMA-19M».
Sono previsti una serie di esperimenti internazionali con voli simulati su Luna, Marte e altri pianeti tra il 2016 e il 2020, al termine del programma Luna-2015.
Una delle priorità del programma spaziale federale è lo sviluppo dell'industria dei veicoli spaziali e dei cosmodromi. È tuttora in fase di avanzata realizzazione il cosmodromo «Vostochnij», nell’Estremo Oriente russo.
Per quanto le radici di questa rivalità affondino nelle prime tecnologie missilistiche e nelle tensioni internazionali che seguirono la Seconda guerra mondiale, il confronto tra i due Paesi è di natura culturale e ideologica. L’Oriente ha una storia ultramillenaria. Questa è la sua forza e la base della sua stabilità. Mosca e Pechino stanno cercando di creare un sistema di relazioni internazionali basato sul pluralismo delle opinioni e sul consenso, ma questi tentativi sono visti da Washington come una «minaccia» da sopprimere. In questo senso, il Giappone ha una grande responsabilità storica, ed essendo un Paese confinante, non può tradire le proprie radici e la propria cultura ultramillenaria.
Nell’anno in cui si celebra il 170° anniversario della Società Geografica Russa, di cui è presidente il ministro della Difesa russo Sergej Shojgu, il 70° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica e della nascita dell’Onu, e in cui è stato raggiunto l’accordo sul nucleare iraniano, gli Stati Uniti proseguono a ritmo accelerato la loro corsa agli armamenti, con l’inserimento del sistema di difesa missilistico in Europa palesemente puntato verso il territorio russo, e con l’intenzione di schierare armi nucleari all’estero e in Europa, come nel caso della Germania.
Non è casuale che il Presidente della Federazione Russa inviti il suo Paese e il mondo intero, come farà nel suo discorso all’Assemblea Generale dell’Onu il 28 settembre, a preservare il patrimonio storico della Vittoria e a impedire la rinascita dell'ideologia nazista e dell'intolleranza razziale e religiosa. Putin esorta anche ad opporre resistenza ai falsificatori della storia, poiché «oggi le cose più sacre diventano oggetto di speculazione, e i liberatori vengono trasformati in invasori».



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