ELEOUSA magazine
Agosto '17

1° giorno - Gerusalemme. Chiesa della Resurrezione di Cristo, Patriarcato di Gerusalemme, Monte degli Ulivi


I Primati della Chiesa Ortodossa di Gerusalemme e della Chiesa Ortodossa Russa hanno visitato la chiesa della Resurrezione di Cristo.
All’arrivo nel tempio, Sua Santità il Patriarca Kirill e Sua Beatitudine il Patriarca Teofilo hanno venerato la pietra dell’unzione.
Dinanzi all’Edicola è stato letto il brano del Vangelo che racconta la Risurrezione di Cristo. Poi i Primati delle due Chiese Ortodosse hanno venerato il Santo Sepolcro.
Nel Katholikon (la Chiesa Madre di Gerusalemme) è stata eseguita una preghiera di ringraziamento, presieduta dal Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill.
Al termine del servizio, rivolgendo parole di benvenuto al Primate della Chiesa Ortodossa Russa, Sua Beatitudine il Patriarca di Gerusalemme e di tutta la Palestina Teofilo ha detto in particolare: “La Chiesa Santa di Sion, la Chiesa della Terra Santa, la Chiesa della Terra promessa e dei profeti, la Chiesa della manifestazione nella carne del nostro Signore Gesù Cristo, la Chiesa della Sala del Cenacolo e della Pentecoste, la Chiesa dei Santi Apostoli, dei martiri, santi e asceti, con gioia ed esultanza oggi accoglie nel suo seno fraterno la Chiesa Russa. Questa è la Chiesa di San Vladimir e della principessa Olga, la Chiesa di grandi staretz e innumerevoli martiri, il cui amato Primate, Sua Santità il Patriarca Kirill, col suo seguito in questi giorni ci rende una visita di pace.
In relazione a questo evento così importante nella vita delle nostre Sante Chiese, i nostri rappresentanti, i membri della Comunità del Santo Sepolcro, i rappresentanti delle Chiese cristiane di Terra Santa, e i politici locali Vi hanno accolto, Santità, all’ingresso della città vecchia, vicino alla porta di Davide. Noi personalmente Vi abbiamo accolto alle porte del nostro antico Patriarcato, da dove al suono gioioso delle campane ci siamo diretti in processione solenne verso la Chiesa della Resurrezione del Signore, questo orgoglio della nostra fede ortodossa dell’epoca di Costantino. E ora con timore e venerazione dinanzi al Santo e vivificante Sepolcro e al tremendo Golgota noi adoriamo le impronte del Salvatore Gesù Cristo, che fu crocifisso nella carne, patì e fu sepolto e il
terzo giorno è risuscitato nella gloria”.
In risposta, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha detto: “Vostra Beatitudine, Patriarca della Città Santa di Gerusalemme e di tutta la Palestina Teofilo! Vostre Eminenze ed Eccellenze! Cari Padri, fratelli e sorelle!
Ogni volta che visito questo luogo, il più sacro della terra, dove c’è il Sepolcro vivificante del Signore, il mio cuore è pieno di timore e gioia. Di timore, perché ci accostiamo a questo sacro luogo in cui il Dio incarnato ha portato a compimento la passione patita sulla croce per togliere i peccati del mondo; il luogo in cui Egli fu sepolto nella carne, ma non finì con ciò la Sua opera di redenzione, poiché discese con l’anima agli inferi e liberò coloro che vi erano prigionieri; il luogo da cui Egli resuscitò per la potenza della Sua Divinità, suscitando lo spavento dei soldati di guardia. La gioia invece scaturisce dal fatto che con la Sua morte il Signore ha calpestato la morte, con la Sua vittoria ha liberato l’umanità dalla schiavitù del peccato e ha aperto per noi la porta del Suo Regno. In verità, con le parole del nostro padre Giacobbe, possiamo dire: Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo (Gn 28, 17).
Ogni cristiano almeno una volta nella vita desidera visitare la Terra Santa, percorrere
la Via Dolorosa, venerare i luoghi sacri percorsi da Gesù, inchinarsi dinanzi alla pietra su cui giaceva il Suo corpo divino.
Il Signore mi ha concesso la grazia di visitare molte volte questo grande santuario cristiano. Ma la mia visita attuale è di particolare importanza: è la prima volta che arrivo in Terra Santa per pregare a nome di tutta la Chiesa Russa, che mi ha eletto nel 2009 come suo Primate. Oggi è per me una grande gioia essere accolto in queste sacre mura da Vostra Beatitudine insieme ai venerabili gerarchi e al clero del Patriarcato di Gerusalemme.
Come pellegrini provenienti da Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia e altri Paesi della Santa Rus’, siamo arrivati nella Città Santa per testimoniare con una sola anima il profondo rispetto per il secolare custode dei luoghi santi della Palestina, per la Santa Madre Chiesa, che da molti secoli nutre i nostri popoli, fin dal nostro fonte battesimale comune nelle acque del Dnepr. Siamo lieti di rinnovare il nostro sentimento di fratellanza, di amore reciproco, di condividere la pace in Cristo e, in comunione con Voi, di chiedere al Signore la pace in tutto il mondo, il benessere delle sante Chiese di Dio e la salvezza per tutti.
Una preghiera speciale rivolgiamo per la pace a Gerusalemme e in tutto l’Oriente,
che sta vivendo momenti difficili, affinché
nei luoghi della grande vittoria di Cristo
trionfi la pace e l’armonia tra tutti”.
Poi Sua Santità il Patriarca Kirill e Sua Beatitudine il Patriarca Teofilo si sono diretti al Golgota, dove si sono prostrati dinanzi al luogo della Crocifissione del Signore Gesù Cristo.

1. Patriarcato di Gerusalemme
Lo stesso giorno si è svolto nella Sala del Trono del Patriarcato di Gerusalemme l’incontro fraterno tra il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill e Sua Beatitudine il Patriarca della Città Santa di Gerusalemme Teofilo III.
Hanno preso parte all’incontro i membri del Sacro Sinodo della Chiesa Ortodossa di Gerusalemme: il metropolita Kiriak di Nazareth, il metropolita Esichij di Kapitoliad, il dragomanno (responsabile per le relazioni esterne) metropolita Khristodul di Elevferupol, il metropolita Benedikt di Filadelfia, l’arcivescovo Dorofej di Avilon, il segretario generale del Sinodo, arcivescovo Aristarkh di Konstantinia, l’arcivescovo Metodij di Tabor, e altri membri del Sinodo.
Per la Chiesa Ortodossa Russa, l’incontro ha visto la partecipazione del presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, del capo della Segreteria amministrativa del
Patriarcato di Mosca, vescovo Serghej di Solnechnogorsk, del presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione, V.R. Legoida, del vice presidente del Dipartimento per le relazioni esterne, arciprete Nikolaj Balashov, del segretario per le relazioni interortodosse, arciprete Igor Yakimchuk, dell’assistente del presidente del medesimo Dipartimento, arcidiacono Vladimir Nazarkin, e del capo della segreteria personale del Patriarca, M.G. Kuksov.
Il Primate della Chiesa di Gerusalemme ha accolto con gioia il Patriarca Kirill. “È con estrema gioia, amore fraterno, sincero e profondo rispetto che noi accogliamo e rivolgiamo il nostro sincero benvenuto a Voi, carissimi e amati fratelli in Cristo, al Santo Patriarca della Chiesa Russa - ha detto Sua Beatitudine Teofilo. - Voi, Santità, amate molto la Terra di Sion, che avete visitato in passato, e in cui oggi effettuate la Vostra “visita di pace”, secondo l’ordine stabilito dalla nostra Chiesa Ortodossa. Questo accade dopo la Vostra elezione a Primate della Chiesa di un Paese così grande e devoto come la Russia, e la Vostra chiamata da Dio a guidarne in modo nuovo la rinascita e il rinnovamento, dopo la brutale persecuzione atea”. Come ha sottolineato Sua Beatitudine, le persecuzioni non sono state in grado di sconfiggere la Chiesa Russa, che anzi “dalle prove è venuta fuori più forte e gloriosa”.
Sua Beatitudine il Patriarca Teofilo ha conferito al Primate della Chiesa Ortodossa Russa l’ordine del Santo Sepolcro della “Gran Croce della Confraternita del Santo Sepolcro”.
In risposta, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha detto: “Ringrazio sinceramente Vostra Beatitudine per il gentile invito a visitare il Patriarcato di Gerusalemme, per l’ospitalità in Terra Santa e per il conferimento dell’onorificenza più alta della Chiesa di Gerusalemme, l’ordine della “Gran Croce della Confraternita del Santo Sepolcro”.
La mia attuale visita è, prima di tutto, un pellegrinaggio alla Santa Chiesa di Gerusalemme, la Madre di tutte le Chiese, da dove è partita la diffusione della buona novella dei Santi Apostoli in tutto il mondo. La Russia ha sempre avuto un rapporto speciale con la Chiesa Ortodossa di Gerusalemme e il suo Primate. Ricordiamo sempre il Patriarca di Gerusalemme e il Santo Sepolcro quando preghiamo per i cristiani ortodossi che vivono nella regione biblica e in tutto il mondo. Chiediamo le preghiere di Vostra Beatitudine per la Chiesa Russa e i popoli della Santa Rus’.
Il nome “Terra Santa” non è stato inventato dalla gente. Il Signore stesso ha detto al santo profeta Mosè: il luogo sul quale stai è suolo sacro (Es 3,5). Se questo è stato detto a proposito del deserto nei pressi del monte Oreb, dove il Signore parlò a Mosè dal roveto ardente, tanto più la santità si è manifestata nella terra della Palestina. Qui nacque, predicò, fu crocifisso e sepolto nostro Signore Gesù Cristo. Qui è avvenuta la Sua gloriosa Resurrezione dai morti. E qui è stata fondata dal Signore la Chiesa, qui, in Terra Santa, sugli Apostoli è disceso lo Spirito del Signore, dando loro la grazia di diffondere la Chiesa in tutto il mondo.
Come dopo la Santa Pentecoste a Gerusalemme, ciascuno sentiva gli Apostoli parlare la propria lingua (Atti 2,6), così anche ora la Città Santa è il centro che richiama i fedeli da tutto il mondo. Sulle vostre strade si sente parlare ogni lingua e ogni idioma. Voglio ringraziare Voi, Vostra Beatitudine, in qualità di custode dei luoghi sacri, per la cura paterna verso la Missione Ecclesiastica Russa e i pellegrini che vengono qui dai molti Paesi del Patriarcato di Mosca. Il mio cuore sarà sempre colmo dei ricordi della visita ai grandi santuari cristiani, dove ancora oggi mi recherò, accompagnato da Vostra Beatitudine.
Vorrei augurarVi forza fisica e l’aiuto onnipotente di Dio nel Vostro ministero Patriarcale, e auguro a questa amata terra la pace e il superamento dei tempi difficili che ora attraversano i cristiani in Medio Oriente.
Ancora una volta ringrazio per l’alta onorificenza, per l’assistenza e l’ospitalità fraterna di cui sono stato circondato, insieme alla delegazione della Chiesa Ortodossa Russa, fin dal primo minuto del nostro soggiorno in Terra Santa”.

2. Monte degli Ulivi
Il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha visitato la Tomba della Vergine Maria nei pressi del Giardino del Getsemani a Gerusalemme. Il Primate della Chiesa Russa è stato accolto dall’archimandrita Nektarij, vicario
del Patriarca di Gerusalemme al Getsemani,
e da rappresentanti del Patriarcato armeno,
chierici e numerosi credenti.
Nel tempio Sua Santità ha venerato il luogo della sepoltura della Vergine e ha fatto una preghiera con la lettura del Vangelo. Durante il servizio ha cantato il coro del monastero di obbedienza patriarcale Sretenskij di Mosca. Poi Sua Santità si è inchinato dinanzi all’icona miracolosa della Madre di Dio “del Getsemani”.
L’archimandrita Nektarij ha accolto calorosamente il Primate della Chiesa Ortodossa Russa. Ha chiesto a Sua Santità il Patriarca che i pellegrinaggi aumentino in Terra Santa, dove è nato, ha camminato, ha insegnato, ha sofferto ed è risorto nostro Signore Gesù Cristo. “La Madre di Dio, presso il cui luogo di sepoltura ora ci troviamo, i Santi Apostoli, i martiri adornano la Santa Chiesa”, ha detto. Il vicario del Patriarca di Gerusalemme al Getsemani ha presentato in dono a Sua Santità una copia dell’icona della Madre di Dio “del Getsemani”.
In risposta, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha dichiarato: “Il Getsemani è un posto speciale per ogni credente, per tutti coloro che credono nel ministero speciale della Santa Vergine. La sua vita, il suo corpo, la sua anima sono serviti per l’incarnazione del Figlio di Dio.
E ora, trovandosi presso suo Figlio, Ella ascolta le preghiere di coloro che si rivolgono a Lei.
Per tutta la vastità della Santa Rus’ i fedeli mantenevano la consapevolezza di essere sotto la protezione speciale della Beata Vergine.
Ed è veramente così: nei momenti più importanti, nei momenti più terribili della nostra storia, quando era in gioco la sopravvivenza stessa della Russia, c’è sempre stata qualche immagine della Vergine verso cui la gente ha rivolto le proprie preghiere; sono queste icone miracolose ad aver liberato la nostra Patria dalla scomparsa. E oggi siamo sicuri che la Beata Madre di Dio è con noi nelle nostre gioie e nelle nostre difficoltà, e all’intercessione della Madre di Dio affidiamo il futuro del nostro Paese.
Così la preghiera che abbiamo elevato qui insieme è particolarmente importante per tutti noi, per la Patria, per la nostra Chiesa”.
In ricordo della visita al Getsemani e della preghiera comune in questo luogo, Sua Santità ha offerto una lampada per la Tomba della Madre di Dio al Monte degli Ulivi.
Poi il Patriarca Kirill e la delegazione che lo accompagnava si sono recati al Giardino del Getsemani, dove hanno tenuto un servizio di preghiera con la lettura del Vangelo.
Secondo la tradizione delle Chiese d’Oriente, prima della Dormizione della Vergine gli Apostoli si riunirono miracolosamente a Gerusalemme dai diversi luoghi in cui predicavano il Vangelo, per dire addio alla Madre di Dio e dare sepoltura al Suo corpo immacolato nei pressi del Getsemani. Così riferisce, in particolare, San Giovanni Damasceno (“Omelia seconda sulla Dormizione”).
Ai piedi del Monte degli Ulivi, dal lato ovest, si trova il giardino in cui Gesù spesso si riuniva con i suoi discepoli (Gv 18, 2). In Oriente, questi giardini sono recintati da muretti a secco fatti di pietre e possono contenere frantoi per le olive. Di qui il nome di questo posto, “Getsemani”, che significa “frantoio”. Qui, dopo l’Ultima Cena, Cristo è venuto con i suoi discepoli. Qui al termine della preghiera notturna di Gesù è avvenuto il tradimento di Giuda e la cattura di Cristo da parte dei soldati romani (Mt 26, 36-56).
Oggi nel Getsemani ci sono otto alberi secolari. Forse essi furono testimoni della preghiera di Cristo prima della passione.
A nord della basilica e ai piedi del Monte degli Ulivi c’è una chiesa dedicata alla Vergine, secondo la tradizione costruita sopra la sua tomba.
La prima prova scritta dell’esistenza della chiesa sulla grotta sepolcrale della Beata Vergine Maria risale alla fine del VI secolo. Non ci sono informazioni sul fatto che durante l’invasione persiana di Gerusalemme nel 614 il tempio possa essere stato danneggiato, ma è noto che nella seconda metà del VII secolo il tempio aveva una forma circolare e due piani. Il piano terra (cripta) conteneva il sepolcro di Nostra Signora. Nel 1009, durante l’invasione del califfo egiziano al-Hakim, il tempio fu distrutto, ed i crociati, occupando Gerusalemme, trovarono solo rovine. Nel 1130 il tempio a due piani fu ricostruito dai benedettini. Nel 1187, durante l’invasione del sultano dell’Egitto e della Siria Saladino, il piano superiore del tempio fu distrutto e le sue pietre furono utilizzate per la ricostruzione delle mura della città; tuttavia la cripta venne danneggiata solo nelle decorazioni.
Da quel momento, il piano terra del tempio è rimasto in gran parte intatto. Ci sono 48 scalini. Il tempio ha una forma a croce. Nella navata principale c’è la Tomba della Vergine con due ingressi. Dietro l’edicola, c’è l’icona miracolosa della Madre di Dio “del Getsemani”, scritta da un maestro russo all’inizio del XX secolo.



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Gerusalemme - Kirill e Teofilo III si inchinano dinanzi alla pietra dell'unzione
Gerusalemme - Chiesa della Resurrezione di Cristo. Il Golgota
Tomba della Santissima Vergine Maria
Icona della Madre di Dio del Getsemani
Gerusalemme - Il Patriarca Kirill visita il Giardino del Getsemani
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