ELEOUSA magazine
Agosto '17

Un grande partenariato eurasiatico. Dall'Atlantico al Pacifico... per la prima volta nella storia!


Secondo il presidente russo Vladimir Putin la realizzazione dei progetti comuni tra Russia e Cina nel settore dello sviluppo sociale ed economico influiranno sull’eliminazione delle cause del terrorismo. L'idea, inoltre, di istituire una zona di sviluppo economico e commerciale reciprocamente vantaggiosa tra l'Asia e l'Europa è per il Presidente russo non solo tempestiva ed importante ma tiene conto delle attuali tendenze dell'economia mondiale e riflette l'esigenza generale del coordinamento del processo di integrazione non solo in Eurasia, ma anche in tutto il mondo. È importante che questo processo di integrazione tenga conto ovviamente delle peculiarità nazionali e dei modelli di sviluppo dei singoli Stati in modo aperto e trasparente.

Per il vertice del «Gruppo dei Venti» di Amburgo, in Germania, del 7 e 8 luglio 2017 è stato scelto come tema l'importanza di «Dare forma a un mondo interconnesso». La sua realizzazione richiede la necessità di affrontare problemi legati alla lotta al terrorismo internazionale, alla crescita economica globale e del commercio, al clima e all’energia, allo sviluppo dell’Africa, alla cooperazione sanitaria, alla migrazione, all’occupazione e all’economia digitale.
Il G20 è stato istituito nel 2008 in un contesto di crisi finanziaria globale, per aumentare la cooperazione economica internazionale. Da allora, i membri del G20 si incontrano annualmente per discutere un'ampia gamma di questioni relative alla cooperazione economica e finanziaria. Al summit partecipano le principali economie sviluppate e in via di sviluppo di tutto il mondo, che rappresentano circa l'85% del Pil mondiale. Prima del vertice, ogni anno si tiene una riunione informale dei capi di Stato e di governo dei Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa).
Nel 2013 la presidenza del G20 è stata della Russia, nel 2014 è passata all'Australia, nel 2015 alla Turchia e nel 2016 alla Cina. Nel 2018 toccherà all’Argentina, che sarà il primo Paese del Sud America ad ospitare il G20.
Nel vertice del 2013 a San Pietroburgo la Cina ha annunciato la nuova strategia per lo sviluppo economico «Una Cintura, una Via», che mira a creare infrastrutture ed instaurare relazioni tra i Paesi dell'Eurasia. Il progetto ha due aree di sviluppo principali: la Cintura economica della Via della Seta e la Via della Seta marittima del XXI secolo. Si tratta di creare un corridoio commerciale per consegnare direttamente le merci da Est verso Ovest a condizioni favorevoli.
Secondo il Segretario generale delle Nazioni Uniti, António Guterres, «questo progetto ha lo scopo di avvicinare i popoli, favorire non solo lo sviluppo ma anche il bene del mondo: questo è il motivo per cui questa iniziativa è così fortemente legata al programma d'azione dell'Onu, che mira a realizzare uno sviluppo sostenibile e una pace duratura nel mondo».
Nonostante i vantaggi dell'iniziativa cinese, esistono però opinioni contrastanti. Alcuni politici ed analisti ritengono che Pechino stia cercando di rafforzare la sua influenza geopolitica. Per il Segretario generale dell'Onu invece, il vantaggio del progetto è che tutti in qualche modo escono vincitori: «Oggi la Cina è il motore dell'economia globale, proprio in questo c'è il reciproco beneficio. Se la Cina potrà aiutare qualsiasi Paese a sviluppare la sua economia, anche Pechino avrà dei vantaggi, si tratta di una situazione vincente per entrambi».
Oltre alla Nuova Via della Seta della Repubblica popolare cinese, i leader eurasiatici hanno dato grande impulso allo sviluppo del North-South International Transport Corridor, che ha lo scopo di collegare i Paesi dell'Asia meridionale e occidentale con il Nord Europa. La Russia è considerata la spina dorsale dei due progetti insieme all’Unione economica eurasiatica (UEE), una delle alleanze economiche più giovani e promettenti del mondo, entrata in vigore il 1 gennaio 2015. Basti pensare che 50 Paesi hanno dichiarato di voler cooperare con l'Unione eurasiatica, mentre diversi Stati desiderano discutere in merito alla creazione di una zona di libero scambio. Parola del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov.
La stessa città di Amburgo, sede del vertice del G20, è una città-stato grazie al suo passato anseatico. Fondata nel XII secolo, la Lega anseatica è stata un'alleanza di città che nel tardo medioevo e fino all'inizio dell'era moderna ha mantenuto il monopolio dei commerci su gran parte dell'Europa settentrionale e del Mar Baltico, dove ora transita il gasdotto russo Nord Stream e presto il Nord Stream 2.
Parlando al Forum per la cooperazione internazionale nel quadro della strategia «Una cintura, una via» di Pechino, alla presenza di numerosi capi di Stato e di governo, di responsabili dei principali istituti internazionali, tra cui alti dirigenti di 29 Paesi, il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, il presidente della Banca mondiale Jim Yong Kim, e di una platea di oltre mille persone, il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha detto in particolare: «È un grande onore per me partecipare alla cerimonia di apertura del forum internazionale "Una Cintura, una Via". Il presidente Xi Jinping ci ha informato circa i suoi piani per tenere un evento così rappresentativo al vertice russo-cinese di Hangzhou. Ovviamente abbiamo sostenuto subito questa iniziativa.
I concetti principali sono stati presentati anche in precedenza. Senza dubbio, questi piani consentono di discutere il futuro del continente euroasiatico in un formato esteso. Il nostro continente è la culla di grandi civiltà. I popoli di diverse culture e tradizioni hanno vissuto l'uno accanto all'altro e per secoli sono stati impegnati nel commercio.
Come sapete, la famosa Via della Seta, che una volta collegava quasi tutta l'Eurasia, correva da un'oasi all'altra, da un pozzo d'acqua all'altro, e nel noto “Libro dei mutamenti“ cinese, con la sua ricca e colorita lingua, il pozzo rappresenta la fonte della forza vitale intorno alla quale si costruisce il dialogo tra le persone, nasce la fiducia, si creano relazioni e sorgono amicizie. Questa esperienza storica di cooperazione e di comprensione reciproca è altrettanto importante per noi nel XXI secolo, quando il mondo si trova ad affrontare sfide e minacce molto serie. Molti modelli precedenti e fattori di sviluppo economico sono praticamente esauriti.
In molti Paesi la crisi sta interessando il concetto di "stato sociale", sviluppato nel XX secolo. Oggi, non solo non è possibile garantire una crescita sostenibile del benessere, ma è difficile mantenerla allo stesso livello.
Sempre più evidenti sono i rischi di una frammentazione dello spazio economico e tecnologico globale. Il protezionismo sta diventando la norma ed è una forma mascherata di restrizioni illegittime unilaterali, tra cui la fornitura e la distribuzione della tecnologia. Le idee di apertura e libertà del commercio sono sempre più spesso respinte oggi, anche da coloro che le hanno sostenute in modo così energico nel recente passato.
Gli squilibri nello sviluppo socioeconomico, la crisi del precedente modello di globalizzazione portano a conseguenze negative per le relazioni tra Stati e per la sicurezza internazionale. La povertà, la mancanza di sicurezza finanziaria e il divario massiccio nel livello di sviluppo tra paesi e regioni alimentano il terrorismo internazionale, l'estremismo e la migrazione illegale. Non saremo in grado di affrontare queste sfide se non superiamo questa stagnazione nello sviluppo economico globale.
Non dobbiamo dimenticare le minacce che derivano dai conflitti regionali. A livello dell’Eurasia esistono ancora zone di disaccordi. Per eliminare questi conflitti, prima di tutto, dobbiamo abbandonare la retorica ostile, le accuse e i rimproveri reciproci che aggravano solo la situazione. Complessivamente, nessuno dei vecchi approcci alla risoluzione dei conflitti dovrebbe essere usato per risolvere i problemi moderni. Abbiamo bisogno di idee nuove e senza stereotipi. Ritengo che l'Eurasia possa elaborare e proporre un'agenda costruttiva e positiva sulle questioni relative alla sicurezza, per migliorare le relazioni tra Stati, lo sviluppo economico, i cambiamenti sociali, una migliore amministrazione e la ricerca di nuove forze in grado di guidare la crescita.
Per la comunità mondiale dobbiamo essere un modello di collaborazione, di un futuro innovativo e costruttivo, basato sulla giustizia, sull’uguaglianza e sul rispetto della sovranità nazionale, del diritto internazionale e dei principi fondamentali delle Nazioni Unite.
Tuttavia, il desiderio e la sola volontà non sono sufficienti per seguire questo ordine del giorno. Sono necessari strumenti efficaci per questo tipo di collaborazione. Questi possono essere creati attraverso l'integrazione.
Oggi ci sono molti progetti di integrazione fiorenti in Eurasia. Noi li sosteniamo e siamo impegnati nel loro ulteriore sviluppo.
Molti sono consapevoli del fatto che la Russia e i suoi partner stanno costruendo l'Unione economica eurasiatica. Noi in questa alleanza abbiamo opinioni analoghe sull'integrazione eurasiatica ed è molto importante che i leader della Bielorussia, del Kazakistan e del Kirghizistan partecipino a questo forum.
Accogliamo favorevolmente l’iniziativa della Cina "Una Cintura, Una Via". Proponendo questa iniziativa, il presidente Xi Jinping ha dimostrato un approccio creativo verso la promozione dell'integrazione nell’energia, nelle infrastrutture, nei trasporti, nell’industria e nella cooperazione umanitaria, come è stato già ampiamente illustrato.
Ritengo che combinando il potenziale di tutti i formati di integrazione come l'Unione economica eurasiatica, "Una Cintura, una Via", l'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) e l'Associazione per le Nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean), possiamo costruire le basi per un partenariato eurasiatico più grande. Questo è l'approccio che, secondo noi, dovrebbe essere applicato all'ordine del giorno proposto oggi dalla Repubblica popolare cinese.
Vorremmo accogliere favorevolmente la partecipazione dei nostri colleghi europei, ovviamente, i Paesi dell'Ue, in questo partenariato. In questo caso diventerebbe davvero armonioso, equilibrato e completo, permettendo di realizzare un'occasione unica per creare un spazio comune di cooperazione dall'Atlantico al Pacifico - per la prima volta nella storia.

Cari colleghi!
È necessario che già oggi iniziamo ad agire sulla strategia di sviluppo di un grande partenariato euroasiatico con azioni concrete. Pertanto, possiamo raggiungere un obiettivo ambizioso per rendere possibile il flusso di merci più opportuno, conveniente e senza ostacoli. Proprio ora, nel suo discorso, il presidente Xi Jinping ha parlato della necessità di eliminare le barriere burocratiche per i flussi commerciali tra la Cina e il Kazakistan. Possiamo realizzare ciò anche su altri percorsi.
Naturalmente, è molto più facile e più efficiente lavorare sulla base della più avanzata tecnologia, riducendo al minimo i costi amministrativi associati. Per raggiungere questo obiettivo possiamo contare sull'esperienza sostanziale e preziosa dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO). Vorrei ricordarVi che lo scorso febbraio è entrato in vigore l'accordo di agevolazione del commercio di questa organizzazione. Certamente, dobbiamo ampliare tali accordi e sviluppare un accordo più avanzato per facilitare il commercio.
Vorrei inoltre sottolineare che la Russia non è solo disposta ad essere un partner commerciale affidabile, ma cerca anche di investire nella creazione di joint venture e nuove capacità produttive negli Stati partner, di investire in impianti industriali, vendite e servizi.
È importante che gli imprenditori dei nostri Paesi guadagnino insieme e raggiungano il successo insieme, creino alleanze tecnologiche e produttive competitive. Affinché tale cooperazione sia efficace, è necessario procedere verso l'unificazione e, a lungo termine, anche verso lo sviluppo di norme comuni, norme di regolamentazione tecnica sia per i prodotti tradizionali industriali che agricoli, nonché per i nuovi prodotti ad alta tecnologia.
Di più. È necessario rimuovere i vincoli infrastrutturali per l'integrazione, soprattutto creando un sistema di corridoi di trasporto moderni e ben collegati. La Russia con la sua posizione geografica unica è disposta ad impegnarsi in questa attività congiunta.
Stiamo rafforzando costantemente le nostre infrastrutture marittime, ferroviarie e stradali, ampliando la capacità della linea ferroviaria Baikal-Amur e della Transiberiana, stiamo investendo risorse significative nello sviluppo della Rotta marittima del Nord in modo che diventi un'arteria di trasporto competitiva globale.
Più in generale, i progetti infrastrutturali annunciati nel quadro dell’Unione economica eurasiatica e l'iniziativa "Una Cintura, Una Via", insieme con la Rotta marittima del Nord, possono creare una configurazione di trasporto radicalmente nuova del continente eurasiatico, e questa è la chiave per lo sviluppo del territorio, rilanciare l'attività economica e gli investimenti. Cerchiamo di lavorare insieme per lo sviluppo di tali vie e del benessere.
Per implementare progetti su larga scala in infrastrutture, energia, trasporti, moderne industrie ad alta tecnologia, avremo bisogno naturalmente anche di grandi investimenti privati. Pertanto, è importante creare condizioni convenienti, chiare e prevedibili per il lavoro degli investitori e per lo scambio di pratiche migliori. Ad esempio, abbiamo utilizzato l'esperienza dei Paesi dell’Asia-Pacifico per sviluppare condizioni favorevoli per gli investitori nei territori di sviluppo prioritario nell’Estremo Oriente della Federazione Russa.
Ci aspettiamo istituzioni finanziarie di nuova costituzione come la Banca di Sviluppo del Brics e la Banca Asiatica d’investimento per le Infrastrutture per dare una mano di sostegno agli investitori privati. E naturalmente, un'integrazione di qualità è possibile solo con il sostegno di un forte capitale umano, di professionisti qualificati, di tecnologie avanzate e di ricerca.
Per creare una simile base, noi proponiamo di sviluppare attivamente piattaforme di formazione comuni e di rafforzare la cooperazione tra le università e le scuole di business. Il mio invito resta aperto per il lavoro congiunto all'interno di importanti centri scientifici e progetti di ricerca, tra cui lo sviluppo di grandi strutture di ricerca internazionali e laboratori per uso collettivo.

Cari colleghi!
È evidente che le idee e le iniziative dei partecipanti a questo forum richiedono ulteriori discussioni e siamo sicuramente pronti a partecipare a tali discussioni. Vorrei invitare i rappresentanti della sfera politica, dei circoli pubblici e aziendali a visitare la Russia nel mese di giugno (2017) nel quadro del Forum economico di San Pietroburgo e a settembre al Forum economico orientale di Vladivostok.
In conclusione vorrei sottolineare che la Russia vede il futuro del partenariato eurasiatico non solo come la creazione di nuovi rapporti tra Stati ed economie. Ma dovrebbe cambiare il panorama politico ed economico del continente dell'Eurasia per portare la pace, la stabilità, la prosperità e una nuova qualità della vita.
I nostri cittadini hanno bisogno di cose molto chiare: la sicurezza, la fiducia nel futuro, la capacità di lavorare e di migliorare il benessere delle loro famiglie. Fornire loro tali opportunità è nostro comune dovere e responsabilità. E in questo senso, la grande Eurasia non è uno schema geopolitico astratto, ma, senza alcuna esagerazione, è veramente un progetto civilizzato mirato al futuro. Sono sicuro che lo attueremo in uno spirito di cooperazione. Credo che ci sia ogni buona ragione per ringraziare in questa sede il presidente Xi Jinping per la sua iniziativa: è molto tempestiva e ha buone prospettive.
Grazie per la Vostra attenzione, e a tutti auguro il successo nel nostro lavoro congiunto.



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Il presidente russo Vladimir Putin interviene al Forum per la cooperazione internazionale di Pechino
Crocifisso del XVIII secolo appartenuto a Pietro il Grande in cornice della stessa epoca
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